Durante le crociate di Livonia, per garantire una presenza militare permanente, nel 1202 alcuni crociati tedeschi si stabilirono nella roccaforte di Riga (capitale della moderna Lettonia) dove fondarono l’Ordine militare dei “Fratres Militiae Christi”, o l'Ordine dei “Cavalieri Portaspada”. Il numero dei cavalieri non superò mai la cifra di duecento, ma con i servi ed i vassalli, l’Ordine poteva mobilitare un esercito composto da duemila combattenti.
I nobili nativi risposero in vario modo al nuovo regime dell’Ordine militare
e del Vescovo di Riga. Alcuni accettano di buon grado il loro ruolo, ma altri si
ribellarono alla prima occasione. Nel corso del tempo, tuttavia, lo status
giuridico della classe nobile dei nativi diminuì ovunque, così come quella della
gente comune.
Nel 1210 il Papa Innocenzo III promise ai Cavalieri Portaspada un terzo del territorio conquistato ai pagani. Entro il 1211 la Livonia venne convertita alla fede cattolica romana. Rapidamente, i Cavalieri accrebbero i loro possessi, oltre che in Livonia, anche in Estonia ed in Kurlandia e verso il 1230 essi possedevano uno stato potenzialmente autonomo, amministrato da sei castelli, ciascuno dei quali era governato da un maestro provinciale.
Altri coloni tedeschi si insediarono in Estonia e in Livonia per lo stabilirsi di reti commerciali tra le varie città mercantili che si affacciavano sul Baltico, legate nella Lega Anseatica.
Fino al XIX secolo, quando sorse il nazionalismo estone e lettone, il ceto tedesco
ha costituto la classe dirigente, nella politica, nell'economia e nella cultura
di Estonia e Lettonia.
Nel 15° secolo i tedeschi arrivarono anche in
Lituania, dove crearono diversi insediamenti prevalentemente agricoli.