Dal 12° secolo coloni e mercanti tedeschi risposero alla chiamata dei signori polacchi che invitavano i monaci a cristianizzare il territorio della successiva Prima Repubblica Polacca. Colonie tedesche sorsero nei territori delimitati dai fiumi Vistola e Warta.
Nei secoli 16° e 17°, i coloni provenienti dai Paesi Bassi e dalla Frisia,
spesso di fede mennonita, fondarono villaggi nella Prussia Reale, lungo il fiume
Vistola ed i suoi affluenti, in Cuiavia, Masovia e Grande Polonia. La legge in
base alle quali questi villaggi erano organizzati era il diritto olandese o
Olęder, per cui i villaggi sono stati chiamati Holendry o Olędry. Gli abitanti
di questi villaggi sono stati chiamati Olędrzy, indipendentemente dalla loro
etnia. In effetti, la stragrande maggioranza dei villaggi Olęder in Polonia
erano insediati dai tedeschi etnici, di solito luterani, che parlavano un antico
dialetto tedesco chiamato Plautdietsch.
Nel 12° secolo la Slesia diventò un'area di destinazione per i tedeschi cattolici nella colonizzazione dell’est. La colonizzazione venne avviata da Enrico I Piast, duca della Slesia.
A seguito delle numerose divisioni di eredità da parte della dinastia dei Piast, dal Ducato di Slesia si staccò l'Ober Slesia (Ducato di Ratibor), delimitata a sinistra dal fiume Oder ed a destra dal fiume Stober.
Dall’inizio del 14° secolo, la dinastia polacco-slesiana dei Piast (Ladislao di Opole), richiamò coloni tedeschi sul territorio, che nei decenni successivi fondarono più di 150 città e villaggi sulla base della legge tedesca delle città, in particolare secondo la legge di Magdeburgo. I tedeschi, insieme agli ebrei Aschenaziti provenienti dalla Renania, formarono anche una grande parte della popolazione della città di Cracovia.
Contemporaneamente alla metamorfosi dello Stato polacco e della sua sovranità, avvenne un impoverimento economico e sociale del paese. Perseguitati dalla guerra civile e dalle invasioni straniere, come quella dei Mongoli nel 1241, i piccoli principati si indebolirono e si spopolarono. I redditi dei Principi cominciarono a diminuire sostanzialmente. Ciò portò ad adottare misure per incoraggiare l’immigrazione da paesi stranieri.
Un gran numero di contadini tedeschi, che durante l’interregno seguito alla morte dell’Imperatore Federico II, avevano sofferto per l’oppressione dei loro signori, furono indotti a stabilirsi in Polonia, con condizioni molto favorevoli.
L’immigrazione tedesca in Polonia era iniziata spontaneamente in un periodo precedente, verso la fine dell’11° secolo, a causa della sovrappopolazione nelle province centrali dell’Impero. Ora il movimento migratorio si intensificava.
I nuovi insediamenti tedeschi in Polonia sorsero lungo l’ampia fascia che è stata devastata dai Mongoli nel 1241; un lembo di terra che comprendeva la Galizia e la Slesia Meridionale.
Prima dell’invasione mongola queste due province erano fortemente consolidate e altamente sviluppate. Attraversate dalle strade commerciali per l’Oriente ed il Levante, per il Baltico e l’ovest dell’Europa. Cracovia e Breslavia erano grandi e prospere città.
Alcuni storici, soprattutto quelli che sottolineano l’importanza degli insediamenti tedeschi, sostengono che dopo la ritirata dei mongoli, il paese era in rovina e la popolazione era fuggita o era stata sterminata. Altri minimizzano l’effetto della colonizzazione tedesca, sottolineando che la distruzione mongola era limitata principalmente alla Piccola Polonia. In realtà molti polacchi fuggirono a nord e contribuirono a colonizzare le zone scarsamente abitate e le foreste a est della Vistola in Mazovia.
Sulla scia dei mongoli che si allontanavano, arrivavano i tedeschi. Ai nuovi coloni fu risparmiato il duro lavoro dei pionieri, visto che il suolo che andavano ad occupare era stato usato per secoli come terreno seminativo. Non ci fu alcun bisogno di disboscamento o di colonizzare un deserto. In poche parole, i tedeschi erano stati invitati ad insediare territori che erano già stato abitati.
Come in Boemia, la maggioranza dei cittadini delle città polacche erano inizialmente tedeschi. Nel 1257 il decreto di fondazione di Cracovia, rilasciato da Boleslao V il Casto, era alquanto insolito, visto che escludeva esplicitamente la popolazione locale.
Spesso le città dell’Ostsiedlung erano
fondate in prossimità di una fortezza preesistente, come è avvenuto per esempio
con Poznan e Cracovia.
All'inizio del 13° secolo i Cavalieri Teutonici intervennero contro le tribù prussiane non ancora cristianizzate. In cambio del loro intervento ricevettero in donazione la Terra di Chelmno ed i territori che avrebbero in seguito conquistato.
Dopo aver conquistato la Prussia occidentale, l’Ordine Teutonico iniziò a trasformarsi gradualmente in una sorta di stato sovrano. I suoi Territori si estesero dal fiume Oder fino al golfo di Finlandia, lungo tutta la costa meridionale del Baltico, comprendendo la Prussia Orientale.
Gli scontri reiterati tra Polacchi e Margravi del Brandeburgo per il possesso del confinante ducato di
Pomerania,
nel 1309 fornirono all’Ordine dei Cavalieri Teutonici il pretesto per assumere il controllo strategico del porto di
Danzica.
La ex provincia prussiana di
Brandeburgo, vale a dire la Neumark e la Bassa Lusazia, si
trova sulla destra del fuime Neisse. L’annessione alla Polonia del
Brandeburgo orientale ha fatto sì che le città di Küstrin e di
Francoforte/Oder sono state spaccate in due per la presenza del fiume Oder e che la città di Guben (in polacco Gubin)
sono stati divisi in due dal fiume Neisse nella Lausitz.