Nel 1141, poche migliaia di coloni tedeschi e fiamminghi sono giunti nel territorio su invito della dinastia ungherese degli Arpad.
Probabilmente solo pochi sono veramente venuti dalla Sassonia. Il re ungherese Andrea II nel 1224 decretò per i coloni tedeschi che avrebbero conservato per sempre i privilegi che vennero loro concessi quando si stabilirono: la libertà fiscale, la libertà di movimento, libertà di scelta dei giudici e dei sacerdoti, ecc.
Fu l'Ordine dei Cavalieri Teutonici ad effettuare la colonizzazione
(dal 1211 al 1225), in particolare nel Burzenland (sud-est della Transilvania nei pressi di Kronstadt).
I "Sassoni" erano artigiani, commercianti, minatori e agricoltori che hanno sviluppato la scarsa terra.
L'invasione dei Mongoli nel 1241 è stata una sconfitta per l'opera di colonizzazione, che di conseguenza è stata più fortemente orientata verso
le città. In aggiunta agli insediamenti contadini, nacquero città tedesche fortificate, come Hermannstadt, Kronstadt, Bistritz, Klausenburg,
Schässburg ed altre. Questa è la principale caratteristica dei Sassoni Transilvania che li distingue dagli altri coloni tedeschi.
Nel 1486, la " Nazione Universale Sassone", come l'insieme dei "Sassoni" venivano chiamati in Transilvania, è stata riconosciuta dal re ungherese Matthias Corvinus come la terza nazione dello stato della Transilvania.
Le incursioni turche, che diventavano sempre più numerose e aggressive verso la fine del 15° secolo, hanno portato nel 1529 alla separazione di fatto della Transilvania dal’Ungheria che divenne uno stato vassallo verso i sultani ottomani.
La condizione tra la Transilvania, l'Ungheria e la Turchia più volte portarono a guerre, insurrezioni, devastazioni ed anche ad un rallentamento degli insediamenti nei successivi 150 anni: parti del territorio che erano stati colonizzati dai Sassoni nel Medioevo vennero persi.
Nel 1695 circa 230 località sassoni vennero abbandonate le aziende agricole ed i tedeschi erano ridotto a vivere in quattro zone del territorio scollegate fra di loro. Nel 1680 la terra venne conquistata dagli austriaci e le pressioni per la cattolicizzazione esercitata dai nuovi governanti creò problemi per i Sassoni, per i quali comunque restò l’autonomia politica e la cui chiesa restò protestante.
Alla fine della prima guerra mondiale, quando la Transilvania passò alla Romania, l’autonomia e l’autogestione rimasero inalterate. In quel momento vivevano in Transilvania 235.000 tedeschi (8,5% della popolazione), oltre ai rumeni, ungheresi e Szekler ed altri. I Sassoni erano il secondo gruppo tedesco nella Romania dopo gli Svevi del Banato.
Nel 1930, come gli altri tedeschi al di fuori della Germania, i Sassoni della Transilvania caddero sotto l'influenza delle operazioni naziste al di fuori della Germania.
Nel 1940 l’influenza nazista divenne totale. Quando il nord della Transilvania ha dovuto essere ceduta dalla
Romania all’Ungheria, furono coinvolti circa 35.000 Sassoni. Nel 1941 vivevano circa 213.000 tedeschi nel sud Transilvania, rimasta alla
Romania.
Gli accordi Tedesco-Rumeni costrinsero circa 54.000 Sassoni ad essere arruolati nella Wehrmacht e nelle Waffen-SS. Sono morti durante la guerra tra 8.000 e 9.000 soldati.
Alla fine del 1944, prima che i sovietici invasero la Transilvania, è stato possibile evacuare circa 50.000 Sassoni.
Circa 35.000 furono deportati per il lavoro forzato in URSS, dove migliaia sono morti. Nel 1948 poco meno di 160.000 tedeschi vivevano ancora
nella Transilvania Rumena.