Nel 1525, dopo che era iniziata la Riforma Protestante, il Gran Maestro dell’Ordine Teutonico, Albrecht von Brandeburg-Ansbach, divenuto protestante, sciolse l'Ordine e trasformō lo “Stato Monastico del Cavalieri Teutonici” nel pių moderno protestante Ducato di Prussia, come Stato vassallo della Confederazione Polacco-Lituana. Contemporaneamente quasi tutti i Memelländer divennero protestanti. Per rispettare il fatto che la lingua comunemente parlata dai Memelländer era prevalentemente quella lituana, Albrecht dispose che i servizi di chiesa per i Memelländer si dovevano svolgere in quella lingua.
Nel 1618 il Ducato di Prussia di unė al Brandenburgo, diventando, nel 1701, Regno di Prussia. Nel 1702 la Regione di Klaipėda che giā faceva parte del Ducato divenne una parte costitutiva del neonato Regno di Prussia (noto anche come Prussia orientale). In seguito al sollecito dei nobili, riprese la migrazione di nuovi coloni tedeschi.
Anche se i Memelländer che si erano stabiliti nella regione del Memel erano principalmente agricoltori, nel 16° secolo ci fu un afflusso di protestanti istruiti provenienti dalla Lituania, come Martynas Mažvydas che scrisse il primo libro in lingua lituana e che esortava ad interrompere tutti i contatti tra i Memelländer e Lituani del Granducato, nel tentativo di ridurre l’influenza cattolica nel paese. Tra gli altri Memelländer colti ci furono anche Abraomas Kulvietis e Stanislovas Rapolionis che furono tra i primi professori dell’Universitā Albertina di Königsberg fondata nel 1544.
Nel 1708, il Regno di Prussia fu devastato dalla peste, in particolare la sua parte pių orientale, dove i Memelländer vivevano. Circa il 50% dei Memelländer morė. Per compensare le perdite, il Re Federico II di Prussia invitō a ripopolare la zona i coloni da Salisburgo, dall’Elettorato Palatino e dal Ducato di Nassau. Molti di questi erano membri del movimento luterano del pietismo, che poi si diffuse tra i Memelländer.
Nel 1811 venne istituito a Karalene, vicino a Insterburg, un Seminario per i Memelländer, il quale rimase aperto fino al 1924. Dalla metā del 18° secolo, la maggior parte dei Memelländer era alfabetizzato, mentre il processo č stato molto pių lento nel Granducato.
Nel 1871 il Regno di Prussia entrō a far parte dell’Impero Germanico. Le industrie del Memelland, che si svilupparono sino alla seconda metā del 19° secolo, erano state costruite principalmente da imprenditori e da lavoratori tedeschi.
Non c’era una politica nazionale di germanizzazione nel Memelland fino al 1870 ed i Memelländer adottarono volontariamente la lingua e la cultura tedesca.
Dopo l’unificazione della nazione tedesca nel 1873, quando una parte della Lituania (Memelland) venne integrata nella nuova nazione tedesca, l’apprendimento della lingua tedesca divenne obbligatoria nelle scuole pubbliche. Studiare la lingua tedesca dava la possibilitā ai Memelländer di prendere confidenza con la cultura occidentale ed i valori europei. Tuttavia la germanizzazione aveva provocato anche un movimento culturale tra Memelländer.
Nel 1879 venne firmata da 12.330 Memelländer dei distretti di Memel, Heydekrug, Tilsit e Ragnit, una petizione per il ritorno della lingua lituana nelle scuole; una nuova petizione venne firmata nel 1896 da 23.058 Memelländer.
La “Lietuvių tautinis atgimimas” (Rinascita Nazionale Lituana), che alla fine del 19° secolo propagandava l’autodeterminazione della Lituania, non era molto popolare tra i Memelländer. Per loro l’integrazione con la Lituania non era comprensibile e non accettabile.
Nel corso
della “Didysis Vilniaus Seimas” (Grande Assemblea di Vilnius), che si tenne nel
1905, l’idea di una unitā tra la Lituania Minore e la Lettonia era pių popolare
di un’idea di una unitā tra la Lituania Minore e la Lituania Maggiore.