Federico Guglielmo era popolarmente conosciuto come il Grande Elettore (Der Große Kurfürst) a causa della sua abilità militare e politica. Federico Guglielmo fu anche un pilastro incrollabile della fede calvinista Durante il suo regno vide l'importanza del commercio che promosse vigorosamente.
Durante la guerra dei trent'anni, suo padre si sforzò di mantenere, con un esercito minimo, un delicato equilibrio tra le forze protestanti e quelle cattoliche. Con questi scarsi presupposti Federico Guglielmo riuscì a ricostruire il suo territorio devastato dalla guerra.
In contrasto con le dispute religiose negli altri Stati europei, Federico Guglielmo I sostenne la tolleranza religiosa e, con l'aiuto di sovvenzioni francesi, costruì un esercito capace di difendere il paese. Dopo la seconda guerra del Nord, con il Trattato di Königsberg del 1656, fu costretto ad accettare vassallaggio svedese per il Ducato di Prussia, ma con il successivo trattato di Labiau del 1656, ricevette dalla Svezia garanzie di piena sovranità.
Con il progredire della guerra, nel 1657 Federico Guglielmo I, con il suo passaggio come alleato della Polonia, riuscì ad acquisire l’indipendenza da quest’ultima e la piena sovranità sul Ducato di Prussia con il trattato di Wehlau.
Con i due trattati la Prussia riceveva un riconoscimento diplomatico come Stato indipendente. Entrambi i trattati furono poi confermati con il trattato di Oliva del 23 aprile 1660. Con questo trattato la Confederazione Polacco-Lituana e la Svezia riconoscevano il Ducato di Prussia come uno Stato indipendente, ma nel caso di soppressione della dinastia degli Hohenzollern nel territorio prussiano il Ducato darebbe passato alla corona polacca.
Federico Guglielmo I era un comandante militare di ampia fama ed il suo esercito sarebbe poi diventato il modello per l'esercito prussiano. Egli divenne famoso per la sua vittoria nella battaglia di Varsavia del 1656, che segnò l'inizio della storia militare prussiana.
Federico Guglielmo I fu anche un fautore del mercantilismo, dei monopoli, delle sovvenzioni, delle tariffe e dei miglioramenti interni. Egli inoltre migliorò i collegamenti tra il Brandeburgo ed il Ducato di Prussia collegando le vie fluviali con canali artificiali; il sistema è ancora in uso oggi.
A Königsberg Federico Guglielmo I iniziò a pubblicare il suo giornale,
aumentando in modo significativo la Biblioteca dell'Università di Königsberg che
stava diventando un importante centro scientifico e culturale. Attuò anche una
forte politica di immigrazione (pubblicò e diffuse all'estero volantini, inviti,
manifesti, per la circolazione di massa), così come una politica per migliorare
la situazione economica dello Stato, tanto che, entro la fine del 18° secolo il
Brandeburgo-Prussia divenne fra i più dinamici in Europa.
In una situazione in cui Federico Guglielmo I e la sua famiglia professavano il calvinismo,
la maggior parte dei Prussiani erano luterani ed aveva
promesso al re di Polonia per sostenere e difendere gli interessi dei cattolici
che vivevano nel suo territorio, il Duca seguì anche una politica di tolleranza
religiosa. Dopo la revoca Luigi XIV dell'Editto di Nantes con l'editto di
Potsdam (29 ottobre 1685), Federico Guglielmo aprì le frontiere del Brandeburgo
e della Prussia a tutti coloro erano perseguitati per la loro fede ed
incoraggiò qualificati calvinisti francesi (ugonotti) francesi e valloni ad
emigrare in Prussia, rafforzando la base tecnica e industriale del paese. Oltre
ai francesi, durante il regno di Federico Guglielmo, nel Ducato di Prussia
trovarono una nuova patria anche svizzeri, sassoni e altri.
Federico Guglielmo I attuò molte riforme nel Ducato Prussia, dando alla regione
una forte posizione politica nel centro-nord Europa e impostando la Prussia per
l’elevazione da Ducato a Regno, raggiunto sotto il suo successore.