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la storia dei tedeschi della Prussa Orientale


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dal 1914 al 1918: l’Impero Tedesco e la prima guerra mondiale


Guglielmo II con i generali tedeschi

Guglielmo II era un amico di Francesco Ferdinando d'Asburgo-Este, erede al trono austro-ungarico, e fu profondamente colpito dal suo assassinio il 28 giugno 1914. Guglielmo II si offri di sostenere l'Austria-Ungheria per schiacciare la “Crna ruka” (Mano Nera), l'organizzazione segreta serba che aveva tramato l'assassinio.

Guglielmo era a Berlino quando l'ultimatum austro-ungarico venne consegnato alla Serbia. Quando conobbe la risposta serba, scrisse su di essa: “Una soluzione brillante e in appena 48 ore! Questo è più di quanto si potesse prevedere. Una grande vittoria morale per Vienna, ma con essa ogni pretesto per la guerra cade a terra, e Giesl (l’ l'ambasciatore serbo) ha fatto meglio a rimanere chiuso a Belgrado. Su questo documento, non avrei mai dato l'ordine di mobilitazione”.

Intanto i ministri ed i generali austro-ungarici avevano già convinto Francesco Giuseppe I d'Austria a firmare una dichiarazione di guerra contro la Serbia. Come diretta conseguenza, la Russia iniziò la mobilitazione generale per attaccare l'Austria in difesa della Serbia.


il Kaiser Guglielmo IIº passa in rassegna le truppe Austriache sul fronte Galiziano

Nella notte del 30 luglio quando gli fu consegnato un documento attestante che la Russia non avrebbe cancellato la sua mobilitazione, Guglielmo scrisse un lungo commento con osservazioni sorprendenti:  ”non ho più alcun dubbio che l'Inghilterra, la Russia e la Francia si sono accordate tra di loro, sapendo che i nostri obblighi ci costringono a sostenere l'Austria nel conflitto austro-serbo, come pretesto per una guerra di annientamento contro di noi ... Il nostro dilemma sul tenere fede con il vecchio e onorevole Imperatore è stato sfruttato per creare una situazione che dà all'Inghilterra la scusa di cercare di annientarci con una falsa apparenza di giustizia, con il pretesto che lei sta aiutando la Francia e il mantenimento del ben noto equilibrio di forze in Europa, vale a dire in una partita di sconto su tutti gli Stati europei a proprio vantaggio contro di noi”.


Cartolina di Propaganda italiana della
prima guerra mondiale con una caricatura
di Guglielmo II che morde il mondo.

E' difficile sostenere che Guglielmo cercò attivamente di scatenare la prima guerra mondiale. Sebbene avesse l’ambizione che l'Impero tedesco diventasse una potenza mondiale, non era mai stata intenzione di Guglielmo di evocare un conflitto su larga scala per raggiungere tali obiettivi. Non appena capì che la guerra mondiale era imminente, compì notevoli sforzi per preservare la pace, considerando che le truppe austro-ungariche non dovevano andare oltre Belgrado, limitando così il conflitto. Ma ormai era troppo tardi: i suoi funzionari militari riusciromo a convincerlo a firmare l'ordine di mobilitazione ed avviare l'occupazione di Parigi entro 40 giorni.

Gli obiettivi di guerra della Germania furono resi pubblici il 9 settembre 1914, ed irrigidirono i suoi nemici tanto che evitarono una pace di compromesso.

Durante la prima guerra mondiale, la Prussia orientale non fu direttamente interessata dai combattimenti. Solo all’inizio divenne teatro di guerra, quando le truppe russe invasero il territorio, minacciando Koenigsberg. In un primo momento, l’esercito russo incontrò poca resistenza, perché la maggior parte dell’esercito tedesco era stato diretto verso il fronte occidentale in base al Piano Schlieffen.


Hindenburg e Ludendorff durante
la Battaglia di Tannenberg

Nella Battaglia di Tannenberg nel 1914 e nella seconda battaglia dei Laghi Masuri nel 1915, però, i russi furono definitivamente sconfitti, lasciando sul campo 245.000 soldati uccisi, le restanti truppe furono costrette a ritirarsi, inseguite dall’esercito tedesco che avanzò in territorio russo.

La maggior parte della popolazione civile era fuggita prima dell’invasione esercito russo, ma varie migliaia di civili che erano rimasti, furono deportati in Russia. Il trattamento di civili da parte di entrambi gli eserciti fu in gran parte disciplinato, anche se 74 civili furono uccisi dalle truppe russe nel massacro di Abschwangen.

Con il progredire della guerra, la mancanza di capacità in campo militare, portò Guglielmo II a ricorrere sempre più ai suoi generali, tanto che dopo il 1916 l'Impero era una dittatura militare controllata da Paul von Hindenburg e da Erich Ludendorff.

Nel dicembre del 1916, i tedeschi cercarono di negoziare la pace con gli Alleati, dichiarandosi vincitori, ma gli alleati respinsero l'offerta.


Hindenburg, Guglielmo II
e Ludendorff nel gennaio 1917

Guglielmo II era in Belgio, quando le rivolte di Berlino e in altri centri lo colsero di sorpresa verso la fine del 1918. Gli ammutinamenti tra le file della sua amata “Kaiserliche Marine”, la marina imperiale, lo scioccarono profondamente. Dopo lo scoppio della rivoluzione tedesca, Guglielmo non riusciva a decidersi o meno se abdicare. Fino a quel momento, era sicuro che, anche se fosse stato costretto a lasciare il trono di Germania, avrebbe ancora conservano il potere come Re di Prussia ma, l'abdicazione di Guglielmo sia come Imperatore di Germania che come Re di Prussia fu bruscamente annunciata dal Cancelliere, il principe Max di Baden, il 9 novembre 1918.

La monarchia era stata spezzata, ed infine anche Hindenburg fu costretto a consigliare all'imperatore di rinunciare alla corona. Il giorno dopo, l'ormai ex imperatore tedesco Guglielmo II attraversò in treno la frontiera e andò in esilio nei Paesi Bassi, che erano rimasti neutrale durante la guerra. L'ex Imperatore si stabilì ad Amerongen, e poi in seguito acquistò un piccolo castello nel comune di Doorn dove si trasferì nel 1920. Questa sarebbe stata la sua casa per il resto della sua vita.

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