nel 18° secolo

il reclutanento dei coloni


Caterina di Russia

Poiché la maggioranza dei contadini russi erano servi della gleba e il numero di “contadini di stato” liberi non era suffucuente, la Zarina Caterina II chiese pubblicamente, soprattutto all'estero, la venuta di coloni.

Il 4 dicembre 1762 Caterina II, con un manifesto, rivolse un invito ai coloni stranieri tranne gli ebrei, per la coltivazione dei territori abbandonati e aree deserte della Russia. Poiché questo invito rimase praticamente senza risposta a causa del contenuto molto scarno, il 22 luglio 1763 Caterina II emanò il secondo manifesto con il quale prometteva ai coloni diversi privilegi.

Questa volta il manifesto era ricco di promesse, risultate poi ingannatrici. Caterina II invitò e permise a tutti, questa volta inclusi gli ebrei, di insediarsi in qualsiasi provincia del regno come commercianti, piccoli borghesi e agricoltori.

Quelli che non avevano il denaro sufficiente ricevevevano dai reclutatori russi il denaro per il viaggio, poi dopo il loro arrivo ricevevano il denaro per i viveri e venivano spesati fino all'insediamento nella Russia.

Il secondo manifesto prometteva inoltre una serie di privilegi:

il secondo manifesto
il secondo manifesto

bullet veniva concessa ai coloni la libertà religiosa, con la possibilità di costruire le proprie chiese;

bullet i coloni erano esenti dall’effettuare il servizio militare, mentre chi si arruolava come volontario, riceveva un premio di 30 rubli;

bullet le terre venivano concesse per un tempo illimitato e potevano essere scelte liberamente, a condizione che restassero alla famiglia assegnataria e che, in caso di successione, passassero al più giovane erede;

bullet i villaggi dei coloni potevano godere di un’amministrazione autonoma e conservare le proprie tradizioni e la lingua del paese d’origine;

bullet ai coloni veniva concesso un aiuto economico iniziale, da restituire al primo raccolto;

bullet l'esenzione da tutte le tasse, da tutti i servizi e dall'obbligo di dare vitto e alloggio alle truppe in guerra.

Tutti i privilegi avrebbero avuto una durata di 30 anni (per chi si insediava nelle città dai 5 ai 10 anni), dopo di che valevano le tasse ed i servizi consueti del posto.

Il manifesto asseriva inoltre che i coloni avrebbero potuto scegliere anche il luogo in cui risiedere.

Il manifesto venne diffuso sui giornali e nelle chiese da reclutatori prussiani al servizio di Caterina II, i quali ricevevano per ogni emigrante arruolato un compenso. In particolare fu nei principati tedeschi che la gente venne attirata dalle promesse del secondo manifesto.


Guerra dei Sette Anni; Battaglia di Hochkirch del 14 ottobre 1758

I motivi per dover lasciare il paese ed emigrare, erano dovuti in primo luogo agli effetti della guerra dei sette anni (1756-1763),  per i quali soprattutto gli abitanti della provincia di Reno, del nord della Baviera e del Baden, delle aree dell'Assia e del Palatinato avevano dovuto soffrire.

I sovrani di Prussia, Francia, Spagna, Sassonia, Baviera, Assia, Palatinato e degli elettorati renani, cercarono in qualche modo di impedire che i loro contadini partissero, aumentando i controlli legali e polizieschi contro l’emigrazione.

Le sanzioni, sia per i reclutatori che incitavano all’emigrazione che per i loro aiutanti, arrivarono alla pena di morte; ai delatori furono fatte promesse per una ricompensa consistente. Perciò gli agenti russi potevano reclutare con successo solo nella Germania ovest e sud-ovest, dove i controlli erano minori o del tutto assenti.

continua.....

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