Dopo la sconfitta della Germania Nazista e l’occupazione delle forze alleate, i tedeschi di Russia che erano fuggiti in Germania e che ora risiedevano nella zona di occupazione sovietica, furono rimpatriati in Russia immediatamente, mentre quelli che si trovavano nelle zone occidentali di occupazione, venivano fatte di funzionari sovietici false promesse “per tornare a casa” in URSS. In Realtà erano attesi in Unione Sovietica come traditori e disertori.
Dopo il 1945 c’è stato un grande silenzio sulla situazione dei tedeschi nell’Unione Sovietica. Non si parlava di loro né sui giornali, né sulle riviste, né nei libri o nelle trasmissioni televisive. Qualsiasi contatto dei tedeschi di Russia con i loro parenti nell’ovest, anche la semplice corrispondenza, era vietato1.
La maggior parte dei tedeschi di Russia non eera riuscita a sopravvivere alle
deportazioni, alla trudarmija ed a tutti gli altri interventi dello Stato contro
di loro.
Lo stalinismo aveva distrutto, oltre a tante vite umane, i villaggi tedeschi e
così le loro tradizioni e la cultura autonoma dei tedeschi di Russia.
I figli dei tedeschi di Russia avevano a mala pena accesso alle lezioni
scolastiche e queste erano solamente in lingua russa. Parlare il tedesco in
pubblico restò per molto tempo pericoloso e chi lo faceva correva il pericolo di
essere additato come “fascista”. Nel 1948 il Soviet Supremo dichiarò che
l’esilio dei tedeschi di Russia era da considerarsi “in eterno”
2.
In Siberia e nel Kazakistan i deportati tedeschi vivevano in “villaggi speciali” con discriminazioni e restrizioni maggiori dei villaggi in cui vivevano gli altri deportati. Per molto tempo hanno vissuto una condizione paragonabile a quella di un lager; erano subordinati ad un Comandante Sovietico, non potevano allontanarsi e dovevano ubbidire al coprifuoco.
Fino al 1956 la stragrande maggioranza dei tedeschi nei loro nuovi luoghi di
esilio doveva presentarsi mensilmente presso l'ufficio della “registrazione
speciale” per un controllo. Nel 1946-1951, i tedeschi furono trasferiti negli
insediamenti speciali, dove, la maggioranza dei tedeschi degli Urali, della
Siberia e del Kazakistan fu in grado di evitare l'impostazione degli uffici
della registrazione speciale. Così nella regione di Omsk di 46.336 tedeschi,
solo 1.142 erano sottoposti all’obbligo del controllo e, nel territorio di
Altai, solo 1130 su 17.567, mentre nell’ Oblast' di Orenburg, erano 399 su
14.300.
1 La storia dei tedeschi in Russia: Il dopoguerra (ted.)
2 Centrale federale per l'istruzione politica: Emigranti, quaderno 267, agosto 2000 (ted);