Gli insediamenti

i tedeschi del Caucaso

I tedeschi del Caucaso (tedesco: Kaukasiendeutsche) fanno parte della minoranza tedesca prima in Russia e successivamente nell'Unione Sovietica.

I tedeschi migrarono nel Caucaso, in gran parte nella prima metà del 19° secolo e si stabilirono nel Caucaso del Nord, in Georgia, in Azerbaigian, in Armenia e nella regione di Kars (odierna Turchia).

Nel 1941, la maggior parte di essi vennero deportati in Asia centrale e in Siberia.

La fine della guerra russo-turca (1768-1774) permise l'espansione della Russia nel Caucaso; si venne così a creare la necessità di popolare queste terre con genti fedeli all’Impero Russo. Nel tardo 18° secolo il governo consentì ad alcune famiglie di tedeschi del Volga di stabilirsi nella regione geografica del Kuban.

Tuttavia le infrastrutture scarse, la mancanza di organizzazione dei funzionari responsabili dell’insediamento ed il rifiuto dei militari di vedere queste terre popolate da chi non era russo, furono un ostacolo alla migrazione costante e continua dei tedeschi.

Entro la fine del 1840 nel Caucaso del nord vi erano solo 5 colonie tedesche. Le ondate di migrazione, in particolare nell’Oblast di Don Voisko (successivamente  Repubblica del Don) crebbe a partire dalla seconda metà del 19° secolo, sotto l'influenza capitalista della produzione agricola in Russia. I tedeschi immigrarono non solo dalle regioni limitrofe al fiume Volga, ma anche dalla regione del Mar Nero e dalla Germania.

Al momento della Rivoluzione d'Ottobre, c’erano oltre 200 colonie tedesche nel Caucaso del Nord, di queste oltre 100 erano nell’Oblast di Rostov, 60 nel Kraj di Stavropol e circa 20 nel Kraj di Krasnodar. Nel 1942 più di 160.000 tedeschi vennero espulsi da queste regioni, così come da altre parti del Caucaso settentrionale e dalla regione del Don (Kabardino-Balkaria, Kalmykia, Ossezia del Nord, Daghestan e Cecenia-Inguscezia).

La maggior parte dei tedeschi di questa regione era luterana, Mennonita e Battista. I Cattolici formavano solo una minoranza e vissero in 6 colonie.

I Tedeschi in Georgia

Nel 1815, mentre partecipava al Congresso di Vienna, lo Zar Alessandro I visitò Stoccarda, una città nel Regno del Württemberg, dove era nata sua madre. Lì potè notare l'oppressione alla quale i contadini locali erano sottoposti, perchè appartenenti a diverse sette protestanti o per la loro partecipazione a movimenti separatisti; così organizzò il loro insediamento nella periferia di Tbilisi, perchè formassero colonie agricole.


Katharinenfeld (ora Bolnisi), in Georgia, prima di 1941

Il 21 settembre 1818 nacque il primo insediamento tedesco nel Caucaso meridionale, di nome “Marienfeld”. Due mesi più tardi un altro gruppo di coloni fondarono un altro insediamento sulla riva del fiume Asureti e lo chiamarono Elisabethtal, a ricordo della moglie dell'Imperatore Elisabeth Alexeievna. L’anno successivo vennero fondate ancora quattro colonie: Tiflis Nuova (che ora fa parte di Tbilisi), Alexandersdorf, Petersdorf e Katharinenfeld. Ancora tre colonie nacquero nella regione di Abkhazia: Neudorf, Gnadenberg e Lindau.

Dal 1906-1922 Kurt von Kutschenbach pubblicò il quotidiano in lingua tedesca “Kaukasische Post”, probabilmente l'unico giornale tedesco nel Caucaso.

Le colonie aumentarono progressivamente, tanto che, entro il 1918, i tedeschi vivevano in oltre 20 città. La maggior parte di loro aveva nomi tedeschi che vennero rinominati tra il 1920 e il 1940. Al momento della deportazione vivevano in Georgia più di 24.000 tedeschi. Da ottobre 1941 ad aprile 1942, la maggior parte delle famiglie tedesche della Georgia, in totale 19.186 persone, furono deportate.

I Tedeschi in Azerbaigian

Tedeschi da Helenendorf
(l'odierna Goygol)

Nell'inverno tra il 1818 ed il 1819 arrivarono a Elisabethpol (attualmente Ganja) 194 famiglie tedesche. Gli vennero concessi terreni a 6 chilometri a ovest della città dove, nell'estate del 1819, fondarono la città di Helenendorf (oggi Goygol). Un'altra colonia tedesca, la città di Annenfeld (poi fusa con la città di Shamkir) fu fondata quasi simultaneamente a 40 chilometri da Helenendorf. Successivamente altre sei colonie tedesche nacquero in tutto il Governatorato di Elisabethpol: Georgsfeld nel 1888, Alexejewka nel 1902, Grünfeld e Eichenfeld nel 1906, Traubenfeld nel 1912, e Jelisawetinka nel 1914. Vennero per lo più popolate dai discendenti dei tedeschi delle due colonie più grandi. Entro il 1918, secondo il console tedesco a Costantinopoli, globalmente vivevano nelle colonie circa 6.000 tedeschi.

Comunemente noti come "nemcy" da parte della popolazione locale azera, i tedeschi nel Governatorato di Elisabethpol erano tradizionalmente impegnati nel settore agricolo, tuttavia, a partire dal 1860 la viticoltura fu sempre più importante nella vita delle comunità agricole tedesche. Entro la fine del 19° secolo il 58% della produzione enologica della regione era prodotto da coloni tedeschi.

Helenendorf divenne il centro spirituale principale per i tedeschi delle 8 colonie. La più antica chiesa luterana in Azerbaigian, Chiesa di San Giovanni fu costruita in questa città nel 1857. Altre chiese luterane vennero costruite a Gadabay, Shamakhi, Baku e Annenfeld, rispettivamente nel 1868, 1869, 1897 e 1911.


Casa di coloni tedeschi nel villaggio di Helen, nel Caucaso

Le comunità tedeschè in Azerbaigian furono attive e ben integrate. L’Azero era spesso parlato tra di loro come seconda lingua. Durante la breve indipendenza dell’Azerbaigian tra il 1918 ed il 1920, il centenario della fondazione di Helenendorf fu caratterizzata dalla celebrazione pubblica all'interno della comunità. La comunità tedesca era rappresentata anche nel Parlamento della Repubblica.

Con l'istituzione del potere sovietico in Azerbaigian, il governo comunista di Mosca, diede l'ordine di rinominare tutti i toponimi tedeschi.

Richard Sorge, la famosa spia sovietica che venne catturato e impiccato in Giappone, era un tedesco etnico nato nella periferia di Baku nel 1895. Ancora oggi Sorge è considerato una delle migliori spie sovietiche che abbiano operato durante la seconda guerra mondiale e fu insignito del titolo onorifico di Eroe dell'Unione Sovietica. La città di Baku gli ha dedicato un monumento e un parco.

I Tedeschi in Armenia

La storia dei tedeschi in Armenia è iniziato con la loro immigrazione verso la Transcaucasia. Gli insediamenti dei tedeschi furono fortemente incoraggiati dalle autorità russe.


il monte Ararat visto dall'Armenia

Dal Württemberg partirono i “pietisti” (una forma di religiosità protestante), convinti di dover attendere la fine del mondo ai piedi del monte Ararat. Anche se i tedeschi del Caucaso potevano effettivamente fondare in Armenia nuovi isediamenti, la maggior parte erano fattorie sparse distanti fra di loro. Nel 1926, la comunità tedesca in Armenia era di sole 104 persone. Nel 1939, questo numero aumentò a 433.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, 212 tedeschi furono deportati in Kazakistan, con il pretesto che la loro lealtà era rivolta alla Germania. Così la popolazione tedesca in Armenia non ha mai superato le 500 persone ed il numero è stato in costante diminuzione dal 1970. Questa diminuzione è stata accelerata dalle indipendenza dell'Armenia nel 1991.

I Tedeschi nella regione di Kars

Quando la regione di Kars divenne parte della Russia nel 1878, il governo lanciò una campagna volta ad insediare i cristiani, nella regione, e verificare la possibilità di nuova costituzione di un Oblast.


storico dipinto della città di Kars

Nel 1891 un certo numero di famiglie tedesche migrò qui da Tiflis e fondò il villaggio di Petrowka. La sua popolazione rimase relativamente bassa e, nel 1911, era costituita da circa 200 persone. Altre due colonie, Wladikars e Estonka, forono fondate tra il 1911 e il 1914. La loro popolazione venne per lo più impegnata nella produzione di latte. Questi insediamenti sono stati di breve durata; come l’Impero Russo si scontro con gli ottomani nel 1914, i coloni tedeschi dell’ Oblast di Kars furono evacuati e trasferiti ad Eichenfeld, in Azerbaigian.

L’Unione Sovietica

Dopo la formazione nel 1917 della Federazione della Transcaucasia, i coloni tedeschi si unirono per formare il Consiglio Nazionale della Transcaucasia tedesca (Deutscher Transkaukasischer Nationalrat), con sede a Tbilisi, in Georgia. Dopo la sovietizzazione della Georgia, Azerbaigian e Armenia nel 1920-1921, il governo sovietico perseguì l'obiettivo di eliminare la presenza culturale tedesca nella regione, chiuendo le scuole tedesche e modificando i nomi tedeschi di quasi tutte le colonie.

Dopo l'attacco nazista contro l'Unione Sovietica nel giugno 1941, in appena una settimana quasi 200.000 tedeschi Caucaso forono deportati in regioni remote del Kazakistan e in Siberia. Gli unici a non soggetti ad espulsione furono le donne tedesche che si erano sposate a non-tedeschi.

Anche se subito dopo la morte di Stalin venne revocato il divieto per la maggior parte dei deportati di tornare nelle colonie, relativamente pochi tornarono. Nel 1979 vi erano solo 46.979 tedeschi che vivevano nel Caucaso.

Lo stato attuale

Nel 2002, c’erano circa 30 anziani di origini tedesche che vivevano nella città di Bolnisi. Il cimitero tedesco della città, fu raso al suolo sotto Stalin, e vi è oggi un memoriale ad onorare la memoria dei coloni tedeschi.

In Azerbaigian, i tedeschi rimanenti sono concentrati nella capitale di Baku, e molti appartengono alla Comunità Evangelica Luterana. L'ultimo abitante tedesco di Goygol (Helenendorf), Viktor Klein, mortì nel 2006.

Nel 2009, la chiesa luterana di Shamkir (Annenfeld), utilizzata come centro della comunità nel periodo sovietico, è stata ristrutturata e trasformata in un museo.

continua.....

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