Nel 1200 la Transilvania era ancora scarsamente popolata dai Sassoni e dagli Székely e non era mai stata completamente occupata dagli ungheresi che, essendo discendenti di nomadi, preferivano la pianura. I passi alpini dei Carpazi servivano poco per il commercio, ma venivano utilizzati dal popolo nomade dei Cumani che, partendo dalla piana costiera, li attraversavano per invadere l’Ungheria.
Il Re Andrea II cercò di arginare le invasioni cumane insediando in Transilvania, oltre ai Sassoni ed agli Székely, anche nobili Magyari, ma questi non avevano guerrieri insufficienti per proteggere il territorio dalle incursioni o preferivano una sicura e facile la vita all'interno del regno.
Il Re intendeva anche sviluppare e cristianizzare la regione al di là dei Carpazi. I Sassoni e gli Székely proteggevano i confini naturali dei Carpazi, ma per espandersi oltre, occorreva un’organizzazione capace di ampliare e difendere la zona al sud-est dei monti Carpazi, oltre a condurre il lavoro missionario di cristianizzazione.
Il Re Andrea II aveva legami familiari con il Conte Hermann di Turingia, in quanto aveva stipulato il contratto di matrimonio di sua figlia, la principessa Elisabetta (canonizzata nel 1235) con Ludovico, figlio di Hermann e futuro Conte di Turingia.
Quando il Re Andrea II menzionò al Conte Hermann i problemi, sia dei Cumani,
che dell’espansione a sud-est dei Carpazi, sembra probabile che quest’ultimo gli
suggerisse che un Ordine Crociato, come quello dei Cavalieri Teutonici, avrebbe
potuto essere adatto allo scopo. A parlare al Re in favore dell’ Ordine
Teutonico ci fu anche la moglie del Re Andrea, la Regina Gertrude di Merania,
che proveniva dal Tirolo, dove c’era una base dell’Ordine.
Nel 1211, poco dopo la firma del contratto di matrimonio, il Re Andrea II scrisse al Conte Hermann chiedendogli di invitare i Cavalieri Teutonici a venire in Transilvania e, più precisamente nella depressione del Burzeland (rumeno = Tara Barsei), nel distretto di Brasov.
Il Re Andrea prometteva le terre e le immunità da imposte e dazi; ciò
implicava che l'Ordine avrebbe potuto portare con sé coloni e mantenersi con il
loro affitto e lavoro, senza dover condividere i ricavi con il monarca. Il Re
manteneva per se il diritto di battere moneta ed avrebbe ricevuto solo la metà
dell’oro o argento che poteva essere scoperto, ma rinunciava alle imposte e
pedaggi ed alla sua autorità per stabilire mercati ed esercitare la giustizia.
In cambio i Cavalieri Teutonici dovevano proteggere la frontiera dagli invasori Cumani, convertire al cattolicesimo loro e le altre persone al di là dei Carpazi e ampliare, se possibile, l’impero ungherese in quest’area.
Il Gran Maestro dell’Ordine, Hermann von Salza, accettò l'invito sul presupposto che la buona volontà del Re sarebbe continuata in futuro.
I Cavalieri Teutonici inviarono un contingente nella regione disabitata, costruirono una serie di fortificazioni in legno e terra e portarono dalla Germania contadini per coltivare la terra e pagare le imposte necessarie per l’alimentazione delle guarnigioni e costruire le fortificazioni. Solo dopo che queste cose vennero fatte, divenne evidente che l'offerta del Re era piuttosto vaga e imprecisa. In quel momento, tuttavia, poco si poteva fare per cambiare le condizioni dell’accordo, perché il Re era partito per la quinta crociata.
Il contingente di Cavalieri Teutonici in Ungheria non operò semplicemente difendendo la frontiera dagli attacchi dei Cumani; i Cavalieri trovavano più facile occupare nuovi territori, premendo verso l'esterno contro i Cumani, perché questi non avevano luoghi permanenti di resistenza.
Nel 1220 i Cavalieri Teutonici avevano costruito sette città e più precisamente Klausenburg (Cluj-Napoca), Kronstadt (Brasov), Hermannstadt (Sibiu), Schässburg (Sighisoara), Mediasch (Medias), Mühlbach (Sebez), Bistritz (Bistriza). Coloni tedeschi vennero invitati a stabilirsi nelle città, soprattutto dalla provincia di Hermannstadt.
Attorno alla città Kronstadt, con una distanza di venti miglia l'uno dall'altro, vennero costruiti cinque castelli, alcuni in pietra, e vennero dati loro dei nomi che saranno successivamente dati anche ai castelli in Prussia: Marienburg (oggi Feldioara), Schwarzenburg, Rosenau, e Kreuzburg. Questi divennero le basi per l'espansione nella praticamente disabitata terra dei Cumani, un’espansione che è andata avanti con sorprendente velocità.
La rapida espansione dell’Ordine Teutonico suscitò la gelosia e il sospetto della nobiltà e del clero ungheresi. Se i Cavalieri Teutonici avessero avuto a disposizione un altro decennio, probabilmente si sarebbero spinti verso il basso il Danubio, sino ad occupare tutti i territori dei Cumani.
I Cavalieri Teutonici avevano ottenuto un grande successo così in fretta, infatti, che la nobiltà ungherese iniziò a dubitare che i Cumani fossero ancora un pericolo; ora sembrava che anche una manciata di cavalieri qualsiasi avrebbero potuto cacciare via i Cumani.
Da parte loro, i Cavalieri Teutonici fecero pochi sforzi per guadagnarsi amici tra i nobiltà ungherese. Il risultato fu un conflitto fatto di ambizioni e di amara gelosia. I nobili accusarono l’Ordine Teutonico di aver superato il dovere di difendere il confine.
Nel 1222 la nobiltà forzò il Re Andrea II ad emettere un documento chiamato la "Magna Charta d'Ungheria", dove, tra l’altro, venivano incluse clausole più rigide riguardanti i Cavalieri Teutonici. Ma la nobiltà ungherese ed il principe Bela, loro alleato, continuarono con le loro denunce.
Quando tornò in Italia il Gran Maestro dell’Ordine, Hermann von Salza, parlò con Papa Onorio III del problema. Di conseguenza il Papa prese le terre in Transilvania sotto la protezione papale e, in effetti, il Burzenland divenne feudo della Santa Sede. Ma questa azione fu un errore fatale. In tutta risposta il Re Andrea ordinò ai Cavalieri Teutonici di lasciare immediatamente l’Ungheria.
Quando i Cavalieri Teutonici rifiutarono di lasciare il Burzenland, il principe Bela (il futuro Re Bela IV) venne autorizzato a condurre un esercito contro di loro. L'Ordine venne ignominiosamente guidato fuori dalle sue terre ed espulso dal regno. Solo i contadini tedeschi rimasero.
Gli ungheresi non sostituirono le guarnigioni Teutoniche con un’adeguata
protezione dagli attacchi dei Cumani, tanto che quei guerrieri della steppa
recuperarono la fiducia in se stessi e la loro forza e presto tornarono ad
essere ancora un pericolo per il Regno d’Ungheria.