I “Sassoni della Transilvania” svilupparono rapidamente il commercio nelle aree loro assegnate. Cosa questa che non solo ha reso il terreno coltivabile, migliorando i metodi agricoli, ma ha anche reso accessibili allo sfruttamento le aree minerarie dei metalli preziosi dei Carpazi Occidentali ed Orientali (Ostkarpaten, Siebenbürgisches Erzgebirge, Rodenauer Berge) e quelle dei giacimenti di sale della Transilvania, sviluppando artigianato e commercio. Già nel 1186 il re ungherese raccolse il contribuito di 15.000 marchi d’argento dagli “hospites regis de Ultrasylvas”.
LaTransilvania, come tutto il resto dell'Ungheria, subì l’invasione mongola del 1241. I cavalieri tartari invasero quasi simultaneamente, attraversando i passi dei Carpazi e superando quasi senza sforzo il vecchio sistema di difesa delle frontiere; sconfissero l’esercito di cavalieri ungheresi l'11 aprile 1241, vicino a Mohi e misero intere regioni a ferro e a fuoco.
A quanto pare l’unica resistenza di successo venne dai Sassoni della Transilvania. Nella città di montagna di Rodenau “seicento selezionati tedeschi armati” condotti dal giudice della città Arscaldus, contrastarono i Mongoli. La città fu infine conquistata con un trucco: quando il nemico finse di ritirarsi, i tedeschi celebrarono vittoria ubriacandosi, “come la passione tedesca a quel tempo domandava” e persero la battaglia.
L’invasione mongola determinò un nuovo orientamento nella politica di difesa ungherese. Le città divennero sempre più fortificate, diventando fattori acceleranti dello sviluppo economico. Nuovi coloni vennero reclutati per questo scopo. Furono costruite nuove città, importanti sia strategicamente che economicamente e queste si svilupparono anche grazie alle agevolazioni fiscali ed ai privilegi concessi ai coloni.
In aggiunta alle città di montagna già esistenti come Rodenau, Offenburg, Thorenburg e Großschlatten, lungo l’arco dei Carpazi si svilupparono centri commerciali tedeschi come Bistritz (Bistrita), Kronstadt (Brasov), Hermannstadt (Sibiu), Mühlbach (Sebes) e Klausenburg (Cluj).
Lo sviluppo della città, costantemente sostenuto dai Re ungheresi Carlo I Roberto d’Angiò (1308-1342), suo figlio Luigi I il Grande (1342-1382) e Sigismondo di Lussemburgo (1387-1437), portarono al passaggio dallo sfruttamento delle risorse all’economia del commercio ed alla produzione di grano: 25 mestieri furono organizzati in 19 corporazioni; le città divennero centri economici e culturali e dal 1271 vennero adottate le norme costituzionali e giuridiche delle città tedesche secondo le leggi della città di Magdeburgo.
Dalla fine del 14° secolo in poi, le città fortificate divennero la migliore protezione per la minaccia crescente da parte dei Turchi, perché potevano resistere ad assedi duraturi ed ostacolavano l’avanzata delle forze nemiche.
Le
chiese fortificate nei villaggi potevano offrire una protezione dalle incursioni
più piccole. Questo sistema di chiese fortificate e di città dei Sassoni della
Transilvania divenne parte della tanto annunciata “Antemurale Christianitatis”,
la fortezza avanzata del cristianesimo, che occorreva per proteggere la popolazione
del sud-est europeo dall’avanzare dei Turchi. Dopo la caduta di Costantinopoli
nel 1453, il sindaco di Hermannstadt scrisse con orgoglio che la sua
città “non è solo uno scudo per l’impero ungherese, ma per tutta la
Cristianità”.
Un pericolo che poteva indebolire la posizione privilegiata dei Sassoni della Transilvania venne non solo dalla minaccia dei Turchi, ma anche dalla nobiltà ungherese. L’iniziativa partì principalmente dalla classe privilegiata patrizia dei “Gräfen” e più tardi dai mercanti e dai ricchi proprietari delle miniere, perché volevano unire politicamente le comunità dei coloni che vivevano all’interno di quattro regioni territorialmente estranee: le cosiddette sette “sedie” della provincia di Hermannstadt, le due “sedie” della regione Kokel, il Nösner ed i distretti del Burzenländer.
Con riferimento al documento di privilegi di Andrea II “unus sit populus” (unità
all’interno della comunità), i Sassoni di Transilvania, fondarono la “Sächsische
Nationsuniversität” (Universitas Saxonum) che divenne ina istituzione di
rappresentanza politica, amministrativa e giudiziaria dei tedeschi liberi di
Transilvania, un istituto simile all’alleanza delle città in Europa occidentale.
Questo lungo processo venne completato nel 1486.
La Sächsische Nationsuniversität rappresentava una classe di cittadini liberi, privilegiati, che aveva il loro
rappresentante in seno all’Assemblea della Transilvania, la quale comprendeva
l’aristocrazia ungherese e gli agricoltori; non rappresentava tuttavia
quei tedeschi che vivevano su
terreni di proprietà di aristocratici, così come non rappresentava il popolo in
schiavitù ungherese o rumeno, come la Congregazione della nobiltà non
rappresentava i popolani; pertanto la parola “Nationsuniversität” non era
espressione di cittadinanza, ma dello status sociale. Non vi è inoltre alcuna
relazione con il Consiglio delle Nazioni o le università medievali.