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le città dei Sassoni della Transilvania
Hermannstadt (rumeno Sibiu, ungherese Nagyszeben)


il quartiere Gusterita

La città fu fondata dai “Sassoni”, i coloni tedeschi immigrati in Transilvania nella metà 12° secolo. Si stabilirono sulla collina che sovrasta il fiume Cibin, quella che ora è l'attuale città alta nei pressi delle rovine di Cedonia, un villaggio risalente alla conquista romana ed attuale quartiere Gusterita. La prima prova dell'esistenza della città è in un documento di Papa Celestino III del 1191 dal titolo “praepositum Cibiniensem".


il cavaliere Herman

Il nome tedesco della città, Hermannstadt, proviene da Hermanndorf, primo nome della città che i coloni tedeschi avrebbero pensato in memoria di un cavaliere medievale di nome Herman, che avrebbe partecipato alla fondazione della città. Il nome latino di “Villa Hermanni” in ogni caso lo si ritrova in documenti del 1223.

Questi coloni tedeschi vennero invitati dal Re ungherese Geza II, per stabilirsi e popolare questa regione al confine del regno ungherese e quindi fornire una certa protezione del regno contro le frequenti invasioni da Est (soprattutto turchi e mongoli). L’immigrazione Tedesca continuò fino al 18° secolo.

E’ molto difficile da stabilire l'origine esatta di questi primi coloni tedeschi ed è oggetto di controversie, perché ci sono pochi documenti scritti che possono stabilire con chiarezza l'origine dei Sassoni. Tuttavia si suppone che provenivano da diverse regioni: sia dalle regioni a ovest del Reno e della Mosella (le parti intorno a Colonia, Liegi, Aquisgrana, Treviri, Lussemburgo) che dalle aree della Westfalia, Assia, Baviera e Turingia. Inoltre, molti probabilmente non erano tedeschi, perché tra di loro ci furono sicuramente molti valloni. Il nome “Sachsen”, Sassoni, è infatti molto probabile che derivi dal latino utilizzato dall’amministrazione ungherese nel Medioevo, che dava il nome di «Saxones» a tutti questi coloni.

Ad Hermannstadt oltre ai Sassoni vivevano anche rumeni, ungheresi, zingari e ebrei e ciascuno di questi ha portato nella città la sua cultura. Hermannstadt, che era ad un crocevia di rotte commerciali, si sviluppò rapidamente. Divenne un centro commerciale dove si installarono numerose corporazioni di mercanti, approfittando del transito delle merci tra Occidente e Oriente.

La città divenne anche centro amministrativo ed ecclesiastico della regione, divenendo quindi la più importante città della Transilvania.

Hermannstadt divenne il capoluogo della “Cattedra di Sibiu” (“Hermannstädter Stuhl” o “Universitas Saxonum”) che amministrava tutta la regione intorno alla città.

Questo tipo di parlamento difese gli interessi dei Sassoni della Transilvania fino al 1878 facendo di Hermannstadt il centro politico dei Sassoni e simbolo della loro unità e indipendenza politica.

Di fronte alle continue minacce di invasione minavano lo sviluppo Hermannstadt, alla fine del secolo 12° attorno alla città vennero costruite quattro cinte di mura, torri e bastioni che sono ancora in parte ben conservati, divenendo così una delle più importanti città fortificate del Sud-Est Europa. Le fortificazioni della città sono state completate solo agli inizi del 17° secolo.

Fino alla metà del secolo 19° secolo, la popolazione di Hermannstadt e stata prevalentemente tedesca. Alla fine del 17° secolo la Transilvania passò sotto l'autorità del Re Giuseppe II d'Asburgo, che sedotto dallo spirito dell'Illuminismo, portò una serie di riforme.

Questo segnò la fine dello status privilegiato dei Sassoni con l'abolizione nel 1781 di una legge, risalente al 1541, che vietava a chi non era Sassone di stabilirsi in città, mentre in precedenza le altre nazionalità vivevano in quartieri periferici della città. Dopo la legge del 1781 seguì la costruzione della prima chiesa ortodossa rumena.

Alla fine della prima guerra mondiale, sono stati ridisegnati i confini ungheresi e romeni e la Transilvania divenne parte della Romania, ai sensi del Trattato di Trianon. Nonostante le misure tendenti a “soffocare” le popolazioni non rumene, divenute “minoranze”, Hermannstadt rimase in gran parte Sassone, e solo negli anni Trenta la città passò a maggioranza rumena.

Architettura:
A causa della sua diversità etnica, la città di Sibiu ha una architettura varia: le chiese e le case medievali sono a fianco di altri edifici rinascimentali, barocchi e Art Nouveau.

Ad esempio: la casa Altenberger (1475-1704), il palazzo Brukenthal (1778-1788), Turnul Sfatului, la Torre del Consiglio (14° secolo), ecc. Le numerose strade della città alta sono dovute al passaggio dei mercanti; la città bassa, con i suoi differenti edifici, mostra la diversità etnica della città.


la “città bassa”

L'architettura della “città bassa” include molte case in stile sassone caratterizzato da un grande tetto, due piani e le porte si affacciano ampi cortili.

La chiesa più antica di Sibiu è la “Evangelische Stadtpfarrkirche”, la Cattedrale evangelica, costruita dalla comunità sassone a metà del 14° secolo.


la sinagoga

Con l'abolizione della legge che vietava a chi non era Sassone di stabilirsi in città, dal tardo 18° secolo vennero molte chiese: la Chiesa ortodossa rumena costruita tra il 1788 e il 1789; la sinagoga nel 1888; la cattedrale ortodossa nel 1906, solo per citarne alcune.

Oggi, le varie Chiese fondate da ciascuna delle comunità etniche e religiose, a volte diventano luogo di culto di un'altra etnia. Ad esempio, la chiesa delle Orsoline, una chiesa cattolica quindi, è stata costruita nel 15° secolo dai Sassoni ed è ora utilizzata dalla comunità greco-cattolica.


vista dei tetti e della cattedrale ortodossa

Allo stesso modo, la più antica chiesa greco-cattolica della città, la chiesa “dintre Brazi” (tra i pini) completata nel 1788, è oggi un luogo di culto degli Ortodossi Rumeni.

A differenza di altre città della Romania, come Bucarest che ne è il triste esempio, Sibiu è stata risparmiata dalle politiche socialiste delle imprese urbane sotto Ceaucescu ed ha mantenuto le tracce della presenza di diverse comunità etniche, tra cui i Sassoni.


Case a due piani in stile Sassone

Oggi Hermannstadt-Sibiu è una città al 95% rumena. Le popolazioni che una volta erano molto più importanti, sono diventane piccole minoranze. Ciò vale innanzitutto per i Sassoni e per la comunità ungherese.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, molti Sassoni vennero arruolati nella Wehrmacht, a causa di un accordo tra la Romania e la Germania. La partecipazione dei Sassoni al regime nazista ed il loro impegno politico ed associativo nel sistema del Reich, dopo la guerra aveva portato al raffreddamento delle relazioni tra rumeni e tedeschi. Va ricordato infatti che la Romania, prima si alleò con la Germania, cambiando schieramento nel 1944. Dopo la guerra le autorità rumene considerarono i Sassoni colpevoli di collaborazionismo con il Reich e molti furono mandati ai lavori forzati in URSS.

Successivamente, a causa della natura del regime dittatoriale e delle difficoltà economiche, i Sassoni cominciarono a emigrare nella Germania Occidentale, la maggior parte dal 1970, quando Ceaucescu consentì, in cambio di 10.000 Deutsche Mark (circa 5.000 euro), ai Sassoni di emigrare. Nel mezzo di questo decennio a Sibiu vi erano ancora 20.000 tedeschi.

Ma la rivoluzione rumena del 1989, che pose fine alla dittatura di Ceausescu, a Sibiu non frenò questa emigrazione di massa, che invece si intensificò fino a ridurre, nel 1989, il loro numero a circa 14.000, mentre nel 2003 se ne potevano contare solo circa 2.200.

Malgrado questo ridottissimo numero, Hermannstadt-Sibiu è ora la più grande comunità tedesca in Romania. Una importante rivista Sassone che viene stampata a Sibiu è il settimanale Hermannstädter Zeitung. La comunità sassone ha anche una propria casa editrice privata, Hora Verlag, che pubblica regolarmente libri in tedesco, ed una stamperia Honterus -Druckerei.


il liceo Brukenthal

La comunità sassone possiede asili e scuole in lingua tedesca. Il liceo Brukenthal è la più antica scuola della città, fondata nel 1380; gode di una grande reputazione in Romania e offre la preparazione di una laurea riconosciuta anche in Germania. Vi è anche un liceo pedagogico tedesco per la formazione dei futuri insegnanti germanofoni.


il municipio

Quattro istituti di istruzione superiore insegnano la lingua tedesca, e l'Università di Sibiu, “Universitatea Lucian Blaga“ offre alcuni corsi in lingua tedesca. In aggiunta, vi è una facoltà tedesca di teologia evangelica della Chiesa Evangelica C.A. (della Confessione d’Augusta), per formare i suoi sacerdoti in Romania.

Il centro culturale e di incontro “Friedrich Teutsch” raccoglie tutti gli oggetti storici, d'arte e di culto, e i registri e documenti d'archivio che testimoniano la presenza tedesca a Sibiu. Il centro riunisce, archivia e conserva tutto ciò che è legato alla vita della comunità sassone e costituisce pertanto l'Archivio Centrale della minoranza. Viene sostenuto finanziariamente dalla Fondazione Volkswagen.

Un'altra importante istituzione Sassone è la sede evangelica, dove risiede il vescovo della comunità evangelica dei Sassoni della Transilvania, Christoph Klein. Per quanto riguarda il teatro, la minoranza tedesca ha un grande teatro in lingua tedesca: il “Radu Stanca”.

In collaborazione con la Germania, altre istituzioni sono state create: nel 2004 è stato fondato un centro culturale tedesco ed anche la “Deutsch-rumänische Stiftung Hermannstadt”, la fondazione tedesco-rumena di Sibiu, che lavora per promuovere il lavoro comune tra i due paesi in termini di formazione elettronica, elettrotecnica, informatica, e la musica.


il Palazzo Brukenthal

Il Palazzo Brukenthal, costruito tra il 1778 e il 1788 dal barone Samuel von Brukenthal, governatore della Transilvania, è sede del Museo Brukenthal, il più antico della città, fondato nel 1817. Esso presenta alcune delle collezione del governatore, tra cui diversi dipinti.

Il Museo Etnografico dei Sassoni della Transilvania “Emil Sigerus”: fondato nel 1997, con lo scopo di di presentare la cultura sassone, che fino a poco tempo fa era assente dai musei di etnologia. I suoi fondi provengono da un vecchio museo, il “Museo dei Carpazi”, fondato nel 1885, con la collezione “Emil Sigerus”.


Le molte torri torri e campanili riflettono la diversità culturale e religiosa di Sibiu

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