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la storia e la leggenda di Dracula
il regno di Vlad Dracula


Il primo regno di Vlad III Dracula

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Bogdan II

Nel 1448, dopo aver ricevuto la notizia della morte di Vlad II Dracul e di suo figlio Mircea, i Turchi rilasciarono Dracula, ritenendolo il legittimo erede al trono di Valacchia, e gli fornirono un esercito con il quale riuscì a riconquistare il trono di Valacchia con il nome di Vlad III Dracula.

In questa occasione governò per soli due mesi (ottobre e novembre), dopo di chè János Hunyadi costrinse Dracula a cedere il trono e fuggire da suo cugino, il principe di Moldavia Bogdan II, mentre János Hunyadi, ancora una volta rimise Basarab II (il pretendente del clan Danesti) sul trono della Valacchia.


L’esilio di Vlad Dracula


János Hunyadi

Dracula fu costretto all’esilio per molti anni, prima di tornare a Valacchia per uccidere il Principe Basarab II, e reclamare il trono di Valacchia. Vlad fuggì in Moldavia, dove visse sotto la protezione dello zio, Bogdan II. Nel mese di ottobre 1451, Bogdan fu assassinato. Le turbolenze derivanti in Moldavia costrinsero Dracula a fuggire in Transilvania e cercare la protezione del nemico della sua famiglia, János Hunyadi. Colpito dalla vasta conoscenza di Vlad della mentalità e meccanismi interni dell’impero ottomano, come pure dal suo odio per il figlio del sultano, János Hunyadi si riconciliò con il suo rivale e lo fece suo consigliere.

Intanto il fantoccio di János Hunaydi sul trono di Valacchia, Basarab II, aveva istituito una politica favorevole ai Turchi, mentre János Hunyadi aveva bisogno in Valacchia di un uomo più affidabile. Di conseguenza, János Hunyadi accettò l’alleanza con il suo nemico ritenendolo l’adeguato candidato ungherese al trono della Valacchia.

Dracula divenne vassallo di János Hunyadi e ricevette in cambio i ducati transilvani di Faragas e Almas, già appartenuti a suo padre. Dracula rimase in Transilvania, sotto la protezione di János Hunyadi, fino al 1456, quando ebbe l’occasione di riprendere la Valacchia da Basarab II.

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Maometto II
in una miniatura ottomana che ritrae il
sultano negli ultimi anni della sua vita

Nel 1453 il mondo cristiano venne sconvolto dalla caduta finale di Costantinopoli. Gli Ottomani, sotto il Sultano Maometto II avevano preso Costantinopoli dopo un prolungato assedio, mettendo fine alla presenza cristiana nel Mediterraneo orientale. L’Impero Romano d’Oriente, che esisteva fin dai tempi di Costantino il Grande e che per mille anni aveva protetto il resto della cristianità dall’Islam non c’era più.

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il Re d’Ungheria, Ladislao il postumo

Nel 1456, tre anni dopo che gli ottomani avevano conquistato Costantinopoli, minacciarono l’Ungheria con l’assedio di Belgrado. János Hunyadi decise subito un’altra campagna contro i Turchi ed invase la Rumelia ottomana ma, colpito dalla peste diffusasi nel suo accampamento, morì.

Nel frattempo Vlad Dracula, che era riuscito ad assicurarsi il supporto del Re d’Ungheria Ladislao il Postumo, invase la Valacchia, riuscì ad uccidere Basarab II, che intanto si era allalleato con gli Ottomani e riprendere il trono della Valacchia; purtroppo la morte di János Hunaydi rendeva la sua permanenza quanto meno precaria. Per una volta almeno, Dracula si sentiva costretto a tentare di placare i turchi, mentre consolidava la sua posizione.


il secondo regno di Vlad III Dracula


il castello di Dracula vicino al fiume Arges

Il secondo periodo di regno di Dracula si estese dal 1456 al 1462. La capitale della Valacchia era la città di Tirgoviste mentre il castello di Dracula venne costruito ad una certa distanza tra le montagne vicino al fiume Arges.

Vlad trovò la Valacchia in uno stato miserabile: la guerra continua aveva provocato il dilagare della criminalità, la produzione agricola era ridotta ed il commercio era scomparso. Occorreva ristabilire l’ordine, la prosperità ed una economia stabile, indispensabile per resistere ai nemici esterni. Quando arrivò al potere, Vlad III Dracula, sapeva che la causa principale delle condizioni miserabili della Valacchia era dovuta all’oziosità dei Boiardi e sapeva anche che questi avevano congiurato per ottenere la morte di suo padre e di suo fratello maggiore.

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un Boiardo impalato

La maggior parte delle più raccapriccianti atrocità associate con il nome di Dracula si svolsero in questi anni. A Vlad occorse quasi un decennio per vendicarsi dei Boiardi; completò l’operazione una Domenica di Pasqua intorno al 1457. I Boiardi più anziani e le loro famiglie furono immediatamente impalati. Da quel momento venne chiamato da tutti “Vlad l’Impalatore”.

Vlad intendeva stabilire il suo potere su una base moderna e assolutamente sicura. Vlad l’Impalatore diede le posizioni nel suo consiglio, tradizionalmente appartenenti ai boiardi più anziani, a persone di origini oscure, che sarebbero state fedeli a solo lui. Per gli incarichi minori, Vlad l’Impalatore sostituì i boiardi con cavalieri, contadini liberi ed alcuni stranieri.

Dal momento che i Boiardi della Valacchia erano legati ai Sassoni di Transilvania, nel 1459 Vlad agì anche contro di loro, eliminando i loro privilegi commerciali, razziando e incendiando le città di Sibiu, Brasov e Kronstadt ed impalando i loro abitanti sulle colline circostanti. La lotta contro i Sassoni era motivata sia dalla necessità di proteggere il commercio della Valacchia, sia perché loro davano supporto ad altri pretendenti al trono della Valacchia.

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Vlad l’Impalatore

Dracula doveva stare costantemente in guardia contro i seguaci del clan Danesti. Diversi membri di questo clan morirono per mano di Dracula. Vladislav II venne ucciso poco dopo che Dracula salì al potere nel 1456.

E’ molto probabile che le sue incursioni in Transilvania erano volte a catturare altri potenziali pretendenti al trono. Diversi membri della famiglia Danesti morirono per mano di Vlad l’Impalatore, tra cui un principe Dan III, sospettato di aver preso parte all’assassinio di suo fratello Mircea. Vlad l’Impalatore lo condannò a morte e lo costrinse a a scavarsi una fossa e leggere il suo necrologio in ginocchio, prima di gettarvisi dentro. Vlad l’Impalatore poi ordinò che migliaia di cittadini del principe, che avevano dato riparò al suo rivale, venissero impalati.

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il Sultano Maometto II

Fu anche durante questo periodo che Dracula svolse le sue più famose prodezze militari contro i turchi. Nel 1459 la Valacchia controllava il suo lato del Danubio, ma anche il sultano Maometto II voleva avere il controllo del fiume, visto che, attraverso il fiume, da tutto il Sacro Romano Impero potevano essere lanciati gli attacchi navali contro il suo impero.

Il 26 settembre 1459, Papa Pio II chiese una nuova crociata contro gli ottomani e il 14 gennaio 1460, al congresso di Mantova, il Papa proclamò ufficialmente una crociata della durata di tre anni. Tuttavia l’unico leader europeo che mostrò entusiasmo per la crociata fu Vlad l’Impalatore, che il Papa teneva in grande considerazione.

Nello stesso anno Maometto II inviò da Vlad i suoi ambasciatori, perché ritardava a pagare il tributo di 10.000 ducati e 500 giovani ragazzi da mandare in Turchia. Vlad si rifiutò di pagare i tributi ai turchi e, per provocare il sultano fece inchiodare il copricapo alla testa degli ambasciatori che si erano rifiutati per motivi religiosi di scoprirsi in sua presenza, iniziando una crociata personale con il supporto del Re d’Ungheria Hunyadi Matyas.


Theodor Aman – Vlad III l'Impalatore e gli ambasciatori turchi

Hunyadi Matyas

Nel frattempo, il Sultano ricevette un rapporto dalle sue spie che lo informava dell’alleanza di Vlad l’Impalatore con il Re d’Ungheria Hunyadi Matyas. Il sultano sapeva di non poter fermare l’alleanza, così tentò di rapire Vlad l’Impalatore con un pretesto. Egli inviò il bey di Nicopoli, Hamza Pasha, per mettere in scena un incontro diplomatico con Vlad l’Impalatore a Giurgiu, ma con l’ordine di fargli un’imboscata e, successivamente, portarlo a Costantinopoli: “non importa come: con trucchi, sotto giuramento, o qualsiasi altra specie di trappola”.


Vlad l’Impalatore

Vlad l’Impalatore venne avvisato dell’agguato ed organizzò un altro agguato a suo vantaggio. Hamza Pasha portò con sé 1.000 cavalieri e quando attraversò il passaggio di Giurgiu, Vlad l’Impalatore lanciò un attacco a sorpresa. I valacchi circondarono i turchi e, con i loro fucilieri, spararono sulla spedizione fino a che quasi tutti vennero uccisi. I piani turchi erano stati sventati e quelli che erano stati catturati, vennero impalati; ad Hamza Pasha toccò il palo più alto, visto il suo alto rango.

Nell’inverno tra il 1461 ed il 1462, Vlad sferrò un attacco a sorpresa a sud del Danubio, si mascherò come un turco, catturò la fortezza e la distrusse. Vennero uccisi oltre 24.000 turchi, impalati e impiccati a comporre una terrificante foresta di cadaveri. In una lettera a Hunyadi Matyas, datata 2 febbraio, scrisse: “Abbiamo ucciso uomini e donne, vecchi e giovani ... 23.884 turchi e bulgari senza contare quelli che abbiamo bruciato vivi nelle loro case o le cui teste non sono state conteggiate fuori dai nostri soldati ...”. I cristiani vennero risparmiati e molti di loro furono trasferiti in Valacchia.


Mihnea cel Rau

Durante questo conflitto, la prima moglie di Vlad incontrò la morte. Vlad aveva sposato una nobildonna della Transilvania, dalla quale ebbe almeno un figlio, Mihnea cel Rau, che più tardi sarebbe stato principe di Valacchia (1508-1510).

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rovine del Castello di Poienari

La prima moglie di Vlad l’Impalatore morì durante l’assedio del Castello Poienari, che era stato circondato dall’esercito ottomano guidato da Radu. Un arciere, dopo aver visto dietro una finestra l’ombra della moglie di Vlad l’Impalatore, tiro una freccia con un messaggio in cui avvisava Vlad l’Impalatore che l’esercito di Radu si stava avvicinando. L’arciere turco era una spia di Vlad l’Impalatore che si era convertito all’Islam per sfuggire alla schiavitù.

Dopo aver letto il messaggio, la moglie di Vlad l’Impalatore, si gettò dalla torre in un affluente del fiume Arges che scorreva sotto il castello. Secondo la leggenda, si dice che lei: “avrebbe preferito che il suo corpo marcisse e fosse mangiato dai pesci dell’Arges, piuttosto che essere condotto in una prigione turca”. Oggi, l’affluente si chiama Raul Doamnei (il “fiume della Madonna”, in memoria della principessa suicida).


i resti del castello di Targoviste

Nell’aprile del 1462, il sultano Maometto II organizzò un esercito di circa 60.000 uomini e 30.000 irregolari sferrò una controffensiva e, attraversando il Danubio, si diresse verso Targoviste. Maometto II venne salutato da una foresta di pali sui quali Vlad l’Impalatore aveva impalato l’esercito ottomano precedente. Vlad l’Impalatore non fu in grado di fermare gli ottomani che occuparono la capitale Târgoviste il 4 giugno 1462. Successivamente, fece ricorso alla guerriglia, con piccoli attacchi e imboscate.

Il più famoso di questi attacchi avvenne durante la notte tra il 16 ed il 17 giugno, quando l’armata di Vlad l’Impalatore attaccò, provocando il panico nel campo principale turco, e dove lo stesso Vlad l’Impalatore tentò di assassinare Maometto, anche se il tentativo di assassinio fallì.

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L’attacco notturno – dipinto di Theodor Aman

L’attacco di Vlad l’Impalatore fu celebrato tra le città Sassoni della Transilvania, da Genova e da Venezia ed anche dal Papa. Un inviato da Venezia, dopo aver appreso la notizia presso la corte di Hunyadi Matyas, espresse grande gioia e disse che tutta la cristianità doveva celebrare la vittoriosa campagna di Vlad l’Impalatore.


Radu, fratello ed avversario di Vlad

Anche i Genovesi, da Caffa, ringraziarono Vlad l’Impalatore, perchè la sua campagna li aveva salvati da un attacco di circa 300 navi che il sultano aveva pensato di spedire contro di loro. Molti turchi ora temevano Vlad l’Impalatore e lasciarono la parte europea del loro impero per trasferirsi in Anatolia.

Non essendo in grado di sottomettere Vlad l’Impalatore, e demoralizzati alla vista dei loro compagni impalati, gli Ottomani abbandonarono la Valacchia e lasciarono il fratello di Vlad l’Impalatore, Radu, come responsabile della guerra.

Radu finalmente riuscì a costringere Dracula a fuggire in Transilvania nel 1462. Radu conquistò anche la fiducia della nobiltà che era stata allontanata da Vlad e, nel mese di agosto 1462, concluse un accordo con Hunyadi Matyas che, a Buda, imprigionò Vlad l’Impalatore, e lasciò a Radu il trono della Valacchia.


Gli anni della prigionia

Nel 1462 Dracula fuggì in Transilvania per cercare l’aiuto del re d’Ungheria Matthias Corvinus, quando l’esercito turco conquistò la Valacchia. Invece di ricevere l’assistenza che prevedeva, il Re lo fece arrestare ed imprigionare in una torre nei pressi di Buda. La durata esatta della prigionia di Vlad l’Impalatore è dubbia, anche se si presume che sia durata dal 1462 fino al 1474.


Radu il Bello

Per la maggior parte del periodo di carcerazione di Dracula, suo fratello Radu il Bello governò la Valacchia come vassallo del sultano ottomano. Quando Radu morì (ca. 1474-1475), il Sultano nominò come Principe di Valacchia Basarab il Vecchio, un membro del clan Danesti.

Durante la sua prigionia Dracula rinunciò anche alla fede ortodossa e adottò quella cattolica. La politica apertamente a favore degli Ottomani del nuovo Principe di Transilvania, Radu e del suo successore Basarab il Vecchio, fu un fattore importantissimo nella riabilitazione di Dracula.


Parte di una pala d'altare della
chiesa di Santa Maria a Vienna,
dipinto nel 1460. Sembra essere
l'unica rappresentazione di Vlad
Tepes dipinta quando era in vita.

Anche se i racconti russi indicano che Vlad sia stato imprigionato dal 1462 fino al 1474, pare che il periodo di effettiva prigionia di Dracula sia stato di circa quattro anni, dal 1462 fino al 1466. Vlad venne liberato, ma restò a Buda sino al 1474; egli riuscì a tornare a poco a poco nelle grazie del sovrano ungherese, tanto che sposò Ilona Szilágyi, una cugina del Re e, negli anni precedenti al suo rilascio, visse con lei in una casa nella capitale ungherese.

Intorno al 1465, Ilona gli diede due figli: il maggiore, Vlad IV Dracula, che trascorse la maggior parte del suo tempo al seguito del Re Matthias Corvinus, mentre il più giovane, il cui nome è sconosciuto, fu vescovo di Oradea in Transilvania fino al 1482, quando si ammalò, per poi ritornare a Buda, dove morì. Negli anni trascorsi tra la sua liberazione ed il 1474, quando iniziò i preparativi per la riconquista della Valacchia, Dracula risiedeva con la sua nuova moglie in una casa nella capitale ungherese.

Un aneddoto di quel periodo racconta di come un capitano ungherese inseguì un ladro sin dentro la casa di Dracula. Dracula, quando scoprì gli intrusi, uccise l’ufficiale ungherese, piuttosto che il ladro. Interrogato sul suo operato dal Re, Dracula rispose che: “un gentiluomo non entra alla presenza di un grande sovrano senza essere annunciato”, il capitano non aveva seguito il corretto protocollo e quindi dovette subire l’ira del Principe.


La riabilitazione e la morte


il Principe di Moldavia, Stefano il Grande

Nel 1474, anche grazie all’influenza del Principe di Moldavia, Stefano il Grande, Vlad l’Impalatore venne riabilitato e rilasciato. Dopo il suo rilascio, Vlad l’Impalatore iniziò i preparativi per la riconquista della Valacchia e nel 1476, con il sostegno ungherese, invase il paese. La sua piccola forza consisteva in pochi valacchi fedeli, un contingente di moldavi inviato dal suo cugino, il Principe Stefano il Grande di Moldavia, un contingente di Transilvani sotto il loro Principe, Stefano Bathory e pochi boiardi valacchi insoddisfatti.

Il fratello di Dracula, Radu, era morto un paio di anni prima ed era stato sostituito sul trono della Valacchia da un altro candidato turco, Basarab il Vecchio, un membro del clan Danesti. All’avvicinarsi dell’esercito di Dracula, Basarab il Vecchio e la sua corte fuggirono, alcuni verso la protezione dei Turchi, altri al riparo delle montagne. Nel novembre del 1476 Dracula aveva riconquistato il trono della Valacchia.


Stephen Bathory

Dopo l’immissione di Dracula sul trono, Stephen Bathory, tornò in Transilvania portando con se la maggior parte del suo esercito e lasciando la posizione tattica di Dracula molto debole Dracula ebbe poco tempo per riorganizzare le sue forze, prima che un grande esercito turco entrasse il Valacchia determinato a far tornare Basarab il Vecchi sul trono.

La crudeltà di Dracula nel corso degli anni avevano convinto i boiardi che avrebbero avuto una maggiore probabilità di sopravvivere sotto il principe Basarab. A quanto pare, anche i contadini, stanchi dell’Impalatore, lo abbandonarono al suo destino. Dracula fu costretto a marciare per incontrare i turchi con le piccole forze a sua disposizione, un po’ meno di quattro mila uomini.


la tomba di Dracula a Snagov

Dracula fu ucciso in circostanze misteriose durante una battaglia contro i turchi nei pressi della città di Bucarest, nel dicembre del 1476. Alcuni rapporti dicono che sia stato assassinato dagli sleali boiardi valacchi proprio mentre stava per spazzare via i turchi dal campo. Altri raccontano che Dracula cadde in battaglia, circondato dai corpi delle sue fedeli guardie del corpo moldave (le truppe del principe Stefano il Grande di Moldavia rimase con Dracula, dopo che Stephen Bathory tornò in Transilvania). Ancora altri rapporti sostengono che Dracula, al momento della vittoria, fu accidentalmente colpito da uno dei suoi uomini.


il Monastero di Snagov

Il corpo di Dracula venne decapitato dai turchi e la testa fu inviata a Costantinopoli, dove venne mostrata al sultano sulla punta di un palo, come prova che l’impalatore era finalmente morto.

Non si sa con esattezza dove siano conservati i suoi resti. Una ipotesi è che il corpo  di Vlad l’Impalatore possa essere situato presso il Monastero Comana. Un’altra ipotesi è che Vlad l’Impalatore sia sepolto di fronte all’altare del Monastero di Snagov, su di un’isola vicino Bucarest dove, nel 1935, venne esumato un corpo riccamente vestito, ma decapitato.

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