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Vlad III l’Impalatore in un dipinto moderno

La storia del Principe di Valacchia, Vlad III l’Impalatore è nota per le innumerevoli pubblicazioni accademiche. Coraggioso, leale e benevolo con persone oneste, spietato con i trasgressori, Vlad l’Impalatore era convinto che solo un potere forte, in grado di mantenere l’ordine interno, gli avrebbe permesso di tenere un forte difesa contro i pericoli esterni. Questa visione è mirabilmente illustrata nella sua lettera al popolo di Brasov del 10 settembre 1456. In essa egli diceva: “Quando un uomo o Signore è forte e potente, può fare in qualsiasi modo la pace che vuole: ma quando è debole, qualcuno più forte verrà a dominarlo e gli farà passare la sua misericordia”.

Quindi Vlad l’Impalatore applicò il suo potere autoritariamente, imponendo l’onestà e il duro lavoro come virtù necessarie per essere apprezzati; la disonestà veniva punita duramente con l’impalatura, una pratica che lo avrebbe reso famoso. Ognuno di coloro sceglieva di non osservare le leggi del suo paese, indipendentemente dal fatto che fosse un commerciante della Transilvania, un soldato turco o un proprietario terriero locale (Boiardi), avrebbe ricevuto questa pena, se fosse stato riconosciuto colpevole di tali crimini. Una punizione così abominevole può essere intesa nel contesto dei tempi in cui le punizioni come la crocifissione, o l’essere bruciato sul rogo erano un evento fin troppo comune.


Alexandru Vlahuta

Lo scrittore rumeno Alexandru Vlahuta (1858-1919) illustra meglio la crudeltà con cui Vlad III Dracula punì i suoi avversari, in un libro intitolato “dal nostro passato”. In essa egli ricorda un episodio in cui uno dei pretendenti al trono di Valacchia, di nome di Dan, viene punito perché tramava contro di lui: “Egli (Vlad) cattuò il giovane Dan e, in modo che lui guarisse dal suo desiderio di potere, lo posa tra le torce che erano state accese ai margini di un buco nel terreno, grande abbastanza per andargli bene, chiama i preti per dire le preghiere e le donne per piangerlo, e poi lui gli taglia la testa e lancia il suo corpo nel luogo di eterno riposo”.

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Vlad assiste agli impalamenti

Lo stesso autore ricorda la crudeltà con la quale punisce il popolo di Brasov per la disobbedienza e per aver dato i suoi avversari rifugio: “ha superato la Contea Barça, saccheggiato e incendiato i suoi villaggi e la cittadella di Brasov e lì, in un lago di sangue che sgorga dai corpi che sono stati messi al rogo e, tre il pianto di questi disgraziati che lottavano per non morire, Vlad si è seduto felice nella parte superiore della tavola e si è divertito con i suoi soldati più valorosi la cui mano tremava ogni volta che alzavano il bicchiere per festeggiare, in tale luogo e con loro signore nella parte superiore della tavola, ogni bevanda poteva essere l’ultima “.

 
Alexandru Dimitrie Xenopol

Con tali misure drastiche Vlad riuscì a domare il caos totale che attanagliava il paese e ripristinò i tanto necessari ordine e disciplina. “Uno che non conosceva la pietà ed il perdono, dice lo storico Alexandru Dimitrie  Xenopol, che mise il suo terribile carattere al servizio del suo paese e che, appena lo pulì dai mali interni, procedette a ristabilire la rinascita del Paese”.

Il suo operato attirò molto risentimento dai suoi contemporanei. Venne diffamato e accusato di aver fatto accordi segreti con gli Ottomani contro gli interessi del suo paese, falsità che alla fine portarono alla sua cattura da parte del Re d’Ungheria Hunyadi Matyas. Col passare del tempo, le sue crudeltà, si sono associate con quelle del vampiro Dracula.

Sopra ogni altra cosa, per lo storico Dracula è noto per la sua crudeltà disumana. Il metodo preferito da Dracula per le torture e per le esecuzioni era l’impalamento. Di solito venivano utilizzati due cavalli che venivano attaccati a ciascuna delle gambe della vittima, ed un palo appuntito veniva spinto a poco a poco nel corpo. La punta del palo di solito veniva unta con l’olio, perchè non venisse forato qualsiasi organo, e si aveva cura che la penetrazione non avvenisse troppo velocemente, altrimenti la vittima poteva morire troppo rapidamente. Normalmente la puntata veniva inserita nel corpo attraverso l’ano e spesso era spinta attraverso il corpo fino a quando emergeva dalla bocca. Tuttavia, ci sono stati molti casi in cui le vittime vennero impalate tramite altri orifizi del corpo o attraverso l’addome ed il torace. I bambini talvolta venivano impalati sullo stesso palo dove era stata impalata la madre. Le registrazioni indicano che le vittime erano a volte impalati a testa in giù e poi messi sul rogo.

La morte per impalamento era lenta e straziante. Le vittime talvolta sopportavano la tortura per ore o addirittura giorni prima di morire. Vlad era al centro della scena, spesso organizzata in vari modelli geometrici. Il modello più comune era un anello di cerchi concentrici, posizionato nella periferia della città che costituiva il suo obiettivo. L’altezza della lancia indicava il grado della vittima. I cadaveri spesso venivano lasciati a decomporsi per mesi.

E’ noto che Vlad l’Impalatore, attuò ancora di più impalamenti ed altre torture contro l’invasione delle forze ottomane. Gli storici raccontano che l’esercito invasore ottomano scappò via spaventato quando incontrò migliaia di cadaveri in putrefazione impalati sulle rive del Danubio. Nel 1462 Maometto II, il conquistatore di Costantinopoli, noto per la sua tattica di guerra psicologica, tornò a Costantinopoli dopo essere rimasto disgustato dalla vista di 20.000 cadaveri impalati da Vlad al di fuori delle mura di Targoviste, capitale della Valacchia. Molte delle vittime erano prigionieri di guerra turchi che Vlad aveva precedentemente catturato durante l’invasione turca. Il bilancio totale delle vittime turche in questa battaglia fu di oltre 40.000.

Era spesso frequente che fossero migliaia le persone impalate in una sola volta. Nel 1460 furono in 10.000 ad essere impalati nella città transilvana di Sibiu (dove un tempo aveva vissuto Dracula). Nel 1459, il giorno di San Bartolomeo, Dracula impalò 30.000 commercianti e Boiardi della città transilvana di Brasov. Una delle xilografie più famose del periodo ci mostra Dracula che festeggia tra una selva di pali con i loro macabri fardelli al di fuori della città di Brasov, mentre un carnefice taglia a parte altre vittime.

L’impalamento era il preferito da Dracula ma non per questo il suo unico metodo di tortura. L’elenco delle torture variava dai chiodi piantati nella testa al taglio degli arti, dall’accecamento allo strangolamento; non disdegnava il taglio del naso e delle orecchie, la mutilazione degli organi sessuali (in particolare nel caso delle donne), la scuoiatura, l’esposizione al freddo o agli animali selvatici.

Nessuno era immune alle attenzioni di Dracula. Le sue vittime erano indifferentemente donne e bambini, contadini e nobili, ambasciatori di potenze straniere e mercanti. Tuttavia la stragrande maggioranza delle sue vittime erano i mercanti ed i Boiardi dellaTransilvania e della sua Valacchia. Molti hanno tentato di giustificare le azioni di Dracula come una necessità politica. Molti dei commercianti dellaTransilvania e della Valacchia erano “Sassoni” ed erano stati visti come parassiti che predavano gli indigeni rumeni della Valacchia, Mentre i Boiardi avevano dimostrato già da tempo la loro slealtà; infatti sia il padre che il fratello di Dracula erano stati uccisi a causa del tradimento dei Boiardi infedeli. Tuttavia, molte delle vittime di Dracula erano valacchi e pochi negano che egli provava un piacere perverso dalle sue azioni.

Dracula iniziò il suo regno di terrore non appena salì al potere. Il suo primo atto significativo di crudeltà era motivato dal desiderio di vendetta, così come dalla necessità di consolidare il suo potere. All’inizio del suo regno diede una festa per i suoi Boiardi e le loro famiglie per celebrare la Pasqua. Dracula era ben consapevole del fatto che molti di questi nobili facevano parte della cospirazione che portò all’assassinio di suo padre e di suo fratello maggiore, Mircea. Molti Boiardi inoltre avevano svolto un ruolo importante nella caduta di numerosi Principi valacchi suoi predecessori.

Durante la festa Dracula chiese ai suoi nobili ospiti, come gli altri Principi avessero governato durante il loro regno. Uno rispose che erano stati almeno una trentina i Principi che aveva conosciuto durante la sua vita e nessuno ne aveva conosciuto meno di sette. Dracula immediatamente fece arrestare tutti i nobili presenti. I Boiardi più anziani e le loro famiglie vennero impalati sul posto. I nobili più giovani e più sani, con le loro famiglie, furono trasferiti da Targoviste sino alle rovine del Castello di Poienari, sulla montagna al di sopra del fiume Arges, 40 miglia a nord di Targoviste.

Vlad l’Impalatore era determinato a ricostruire questa antica fortezza, come sua roccaforte e rifugio da dove avrebbe potuto controllare i movimenti degli ungheresi della Transilvania che passavano ai turchi dell’Impero Ottomano. I Boiardi ridotti in schiavitù, le loro famiglie ed alcuni maestri muratori furono costretti al lavoro fino alla loro morte, ricostruendo il vecchio castello con i materiali provenienti da quello in rovina. Secondo la tradizione, lavorarono fino a quando i vestiti si lacerarono e caddero dai loro corpi e poi furono costretti a continuare a lavorare nudi. Nessuno è sopravvisse alla costruzione del Castello di Poienari, perché quelli che non morirono di stentivennero impalati.

Le atrocità Dracula contro la popolazione della Valacchia erano i suoi tentativi di far rispettare il proprio codice morale al suo paese. Egli era particolarmente interessato alla castità femminile; le fanciulle che hanno perso la loro verginità, le mogli adultere e le vedove disoneste divenivano tutte obbiettivi della crudeltà di Dracula. A queste donne spesso venivano tagliati i loro organi sessuali tagliati o i loro seni. Spesso venivano impalate attraverso la vagina ed il palo veniva spinto attraverso il corpo fino a quando non emergeva dalla bocca.

Una relazione ci racconta l’esecuzione di una moglie infedele: Dracula stesso tagliò i seni della donna, poi la fece spellare e impalare nella piazza di Tirgoviste, mentre la sua pelle venne distesa su un tavolo vicino. Dracula pretendeva anche che il suo popolo fosse onesto e lavoratore. I commercianti che truffavano i loro clienti spesso si trovano montati su un palo accanto ai ladri comuni.

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