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la storia e la leggenda di Dracula
Dracula e il mito del vampiro

Il soprannome Dracula, che i suoi avversari usavano per fare riferimento a lui, soffre di distorsioni, visto che è stato associato con il Diavolo in persona.


la contessa Elisabeth Bathory

A poco a poco, l’immagine pubblica di Vlad si sposta da quella di un sovrano spietato con i trasgressori a quella di un vampiro. Questo deve molto alle speculazioni su una presunta parentela di Vlad con la contessa Elisabeth Bathory (soprannominata la Contessa Dracula o la Contessa Sanguinaria), la quale usava fare il bagno nel sangue di vergine in modo da poter conservare il suo aspetto giovanile.

L’avversità dei Sassoni della Transilvania nei confronti di Vlad contribuì a diffondere in occidente la leggenda dell’Impalatore, che portò l’irlandese Bram Stoker nel 1897 a scrivere il romanzo di Dracula il Vampiro, un romanzo considerato da Oscar Wilde come uno dei migliori romanzi di tutti i tempi. Il romanzo, peraltro, fu ambientato in Transilvania, dato che il nome del “paese oltre la foresta” era più suggestivo per l’ambientazione della storia. Stoker, infatti, usò Vlad solo come fonte d’ispirazione e la sua storia si svolse nell’area della Bistritza ed il castello si trova nei Carpazi vicino il passo di Bârgau). Altro luogo legato a Vlad è il Castello di Bran, vicino a Braşov, normalmente chiamato come Castello di Dracula, ma che è stata solamente una delle residenze del principe.


Bram Stoker

E’ chiaro perché Bram Stoker scelse questo Principe romeno del 15° secolo come modello per il suo vampiro immaginario. Stoker era amico di un professore ungherese di Buda-Pest e molti hanno ritengono che il nome di Dracula potesse essere stato menzionato da questo suo amico.

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antica edizione del "Dracula"
di Bram Stoker

Indipendentemente da come Stoker è venuto a conoscenza del nome, la storia crudele dell’Impalatore era ottima per i fini di Stoker. Gli eventi della vita di Dracula si svolsero in una regione del mondo che era ancora sostanzialmente medievale, anche al tempo di Stoker. I Balcani solo da poco si erano liberati dal giogo turco, quando Stoker iniziò a lavorare sul suo romanzo e le superstizioni del Medioevo erano ancora presenti. La Transilvania era stata a lungo parte dell’Impero Austro-Ungarico, ma aveva anche dovuto sopportare un lungo periodo di dominazione turca e la sua cultura era ancora in gran parte medievale.

Il rapporto tra personaggio di Bram Stoker ed il Principe Impalatore, è quella suggerita dallo stesso autore: “C’è stato davvero un Dracula che si guadagnò il suo nome nella lotta contro gli Ottomani, oltre il grande fiume, proprio al confine con l’Impero Ottomano”. Stoker ritiene che Vlad era un uomo strordinario in quanto “per secoli, si era parlato di lui come uno dei più furbi, scaltro e figlio più coraggioso del paese che si trova al di là delle foreste, il cui spirito continuerà ancora a lottare al di là della tomba”. Questo è il punto in cui l’autore introduce le credenze popolari su fantasmi che continuano a vagare a lungo dopo che il corpo non c’è più: “I non-morti, cioè i fantasmi, i vampiri, ecc, subiscono la maledizione dell’immortalità, dice Bram Stoker, passano da età ad età senza invecchiare, prendendo più vittime e rafforzando i mali del mondo”.

La leggenda del vampiro era ancora profondamente radicata in Transilvania. Ci sono sempre stati vampiri e creature simili nella mitologia di molte culture. Tuttavia, il vampiro, come era conosciuto in Europa e quindi in America, era originario delle terre slave e greche dell’Europa orientale. Una vera e propria diffusione del vampirismo imperversò nell’Europa orientale nel tardo 17° secolo e continuò per tutto il Settecento. Il numero di casi segnalati aumentò drammaticamente in Ungheria e nei Balcani. Dai Balcani si sviluppò verso ovest in Germania, Italia, Francia, Inghilterra e Spagna. I viaggiatori di ritorno dai Balcani portarono con loro i racconti dei non morti, accendendo l’interesse sui vampiri.


il libro di Dom Augustin Calmet

I filosofi in Occidente cominciarono a studiare il fenomeno. Fu durante questo periodo che in Ungheria Dom Augustin Calmet scrisse il suo famoso trattato sul vampirismo. Fu anche durante questo periodo che gli autori ed i drammaturghi iniziarono ad esplorare il mito del vampiro. Il romanzo di Stoker fu soltanto l’opera culminante di una lunga serie di opere che si ispiravano ai rapporti provenienti dai Balcani e dall’Ungheria.

Data la storia del mito del vampiro in Europa, è naturale che Stoker volesse mettere il suo vampiro nel cuore della regione che diede vita al mito. Una volta che Stoker decise la località dove ambientare il suo romanzo, notò che Vlad Dracula era stato il sovrano più famoso della regione scelta, famoso per i suoi atti di crudeltà brutale e, in quanto tale, Dracula era un candidato naturale per il romanzo sul vampiro. Rimane un mistero sul motivo per cui Stoker scelse di spostare il suo vampiro dalla Valacchia in Transilvania.


Dracula il Vampiro

Il mito del vampiro ancora oggi è molto diffuso nell’Europa orientale. Allo stesso modo il nome di Dracula è ancora ricordato nella tradizione rumena orale, ma questo non crea alcun collegamento tra Dracula e il mito del vampiro. Nonostante la sua crudeltà disumana, in Romania Dracula è ricordato come un eroe nazionale, che ha resistito contro i conquistatori turchi e che ha difeso la sovranità nazionale contro il potente regno ungherese.

Il personaggio principale di Dracula, un Conte Szeckler che viveva in un castello decaduto, al Passo Bargaului, durante il giorno dormiva in una bara, e solo di notte usciva come un vampiro che possedeva una soprannaturale forza malefica, messa al servizio del diavolo. Egli ricevette una visita da Jonathan Harker, segretario di un avvocato inglese che intendeva contattare il Conte Dracula per l’acquisto di una proprietà vicino a Londra. Dopo essere divenuto prigioniero di Dracula, Jonathan Harker passò attraverso una serie di terribili incidenti. Riuscì in qualche modo a tornare a Londra e convinse un gruppo di conoscenti a seguirlo fino al Passo Bargaului per uccidere il conte vampiro e, una volta giunti al suo castello, riescono a trafiggere il suo cuore con un paletto di legno.


il poster per un film del 1939

Non tutti i personaggi del romanzo di Dracula, sono frutto dell’immaginazione dell’autore, ma pare abbiano un fondamento sulle superstizioni popolari sui fantasmi che erano state segnalate dai raccoglitori di folklore famosi come I. A. Candrea. Lo studioso sostiene che: “tutto il giorno, la mente del fantasma pensa agli affari suoi, come il resto della gente, eppure, come scende la notte e si addormenta, la sua anima esce per incontrare altri fantasmi e lascia il suo corpo disteso sul letto come se fosse morto. Le anime di questi fantasmi [-] uccidono i bambini a succhiano il loro sangue [-]”. Egli continua dicendo che: “quando uno di questi fantasmi presunti muore, è consuetudine che venga trafitto il suo cuore un ferro rovente, per impedire alla sua anima per sempre di venire fuori dalla tomba per tormentare gli innocenti di notte”.

Secondo le credenze popolari, il pipistrello, un animale che di giorno vive nelle grotte, è anche considerato un vampiro, perchè riposa di giorno mentre di notte esce per succhiare il sangue di persone innocenti dopo averle morse sul collo. Nel sud e nel centro America, i vampiri non sono altro che una specie di pipistrelli di grandi dimensioni che si nutrono del sangue di uccelli e mammiferi colti di sorpresa. Nell’Odissea, Omero identifica il pipistrello con l’anima dei morti, e quindi una possibilità per questi di tornare in vita.

Al giorno d’oggi l’immagine di Dracula non è più quella del Principe Vlad III l’impalatore, come è stato illustrato in una xilografia nelle “Storie tedesche del Principe Dracula” pubblicato a Norimberga nel 1488, ma quella di un vampiro commerciale che ha perso ogni senso storico. L’unico scopo a cui questa immagine serve, è che dà un positivo impulso al settore turistico nella zona di Bran.


il castello di Bran

Così il castello di Bran, meglio conosciuto come il Castello di Dracula, è diventato uno dei monumenti architettonici più preziosi della Transilvania. Il collegamento con il vampiro, attrae i turisti verso il castello di Vlad III l’impalatore.

Eppure, è dubbio se Vlad l’impalatore avesse veramente dimorato al Castello di Bran, e non esiste alcuna prova scritta a sostegno di questa affermazione. Certo è però che nell’autunno del 1462, l’esercito del Re d’Ungheria Mattia Corvino catturò Vlad vicino alla Cittadella Oratii, a circa 25 chilometri da Bran e lo imprigionò nel castello di Bran per quasi due mesi.

La credenza nei fantasmi e negli spiriti del male è una componente essenziale della mitologia popolare. Eppure, al di là di questo universo immaginario popolato da vampiri e fantasmi, i turisti potranno trovare la pace e la tranquillità del borgo contadino di Bran. Qui, nel seno dei monti Carpazi, si possono trovare le leggende che possono competere con le leggende più grandi del mondo.

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