Prima che i primi coloni potessero abbandonare le case dei loro antenati in cerca di una vita nuova e migliore, dovevano acquistare sè stessi ed essere dichiarati liberi di circolare e poi venivano autorizzati a partire. Primi fra tutti, poterono partire quelli che possedevano almeno 200 fiorini, ma questi erano un sacco di soldi. Per capire il valore dei 200 fiorini in quel momento, basta pensare che il prezzo di un cavallo era di 18 fiorini e si poteva acquistare una casa per 160 fiorini. Alcune persone semplicemente fuggirono, senza permesso o documenti.
Con migliaia di persone che abbandonavano gi stati tedeschi per emigrare in America, Russia, Polonia, Ungheria e verso altre frontiere orientali, i Signori non necessariamente approvano. Nel 1770 il governo dell’Assia ordinò alla polizia di controllare le parti metalliche delle chiatte, sospettando che fossero di argento e che gli emigrati in tal modo avrebbero potuto portare fuori dal paese il patrimonio dello Stato. Sempre il governo dell’Assia nel 1784 precisava che gli emissari, che promettevano pascoli più verdi in paesi stranieri, dovevano essere arrestati.
I pionieri raggiungevano il porto di Ulm, così come altri porti lungo il Danubio, a piedi o con carri trainati da cavalli.
Li sostavano fino a che la
documentazione richiesta veniva completata e poi venivano imbarcati su
grandi chiatte trainate da muli o da cavalli, che potevano trasportare sino
a 400 persone e che li avrebbero portati alla loro nuova patria.
un modellino della "Ulmer Schachteln" |
un modellino della "Kehlheimer Plätten" |
Le chiatte utilizzate per il trasporto dei coloni erano chiamate “Ulmer Schachteln” o “Kehlheimer Plätten”, queste erano trainate dai muli o dai cavalli che poi sarebbero serviti per arare o per il trasporto. Le chiatte venivano accompagnate anche dai carri dei coloni, anche qyesti trainati da muli o da cavalli.
Normalmente, erano intere famiglie disposte a partire, ma c’era anche qualcuno non sposato che voleva partire e non solo di sesso maschile, ma anche di sesso femminile.
Poiché agli uomini non sposati non era permesso diventare coloni, questi dovevano trovare una sposa prima di salire a bordo della chiatte in partenza per Vienna, per poi continuare il viaggio lungo il Danubio verso la loro destinazione.
Al fine di equilibrare la popolazione tra uomini e donne, vi fu anche un reclutamento fatto tra le donne non sposate. I trasporti di sole donne non sposate in viaggio lungo il Danubio divennero noti come “Frauenzüge”. Il record dei matrimoni si ebbe nella chiesa Wengen ad Ulm.
Le spese per il viaggio sino a Vienna dovevano essere a carico dei coloni stessi. A Vienna, la loro prima tappa importante del viaggio lungo il Danubio, avevano luogo le registrazioni e venivano rilasciati i nuovi passaporti. Ogni famiglia riceveva 2 fiorini per ogni componente e scorte di cibo gratuito per il resto del viaggio.
All’arrivo veniva versato ai coloni un fiorino
supplementare e veniva indicata sul passaporto la destinazione del loro
insediamento. Al loro arrivo nel centro dell’insediamento, aveva luogo
un’altra registrazione e poi gli veniva consegnato un documento che elencava
i diritti e doveri. Ogni persona con più di dieci anni riceveva un Kreutzer,
una quota prescritta di farina, legna da ardere, paglia e altri beni
necessari fino a quando avrebbero potuto essere autosufficienti.
Il viaggio sul Danubio non era affatto un’allegria. Si effettuavano varie soste; spesso i coloni venivano trasferiti su barche diverse. Uno dei problemi più grandi era il pilotaggio delle chiatte attraverso le rapide ed i banchi di sabbia. Spesso dovevano fermarsi per il maltempo e le tempeste, ma anche per i rifornimenti e per le sepolture di chi non ce la faceva.
Vienna non era l’unica fermata dove venivano controllati, ma anche a Linz, a Budapest ed in tutti i porti dove sostavano, nonché alla loro destinazione.
Il viaggio lungo il Danubio era un viaggio di sola andata e le chiatte venivano
smontate all’arrivo ed utilizzate per costruire le loro prime case.