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gli inizi del 20° secolo


Francesco Giuseppe

Al volgere del 20° secolo, l'Ungheria era una grande nazione con etnie diverse che occupava più di 109.000 miglia quadrate dell’Europa centrale e orientale. La popolazione di più di 18 milioni era composta per il 49% di ungheresi (Magiari), per il 17% di rumeni, il 13% erano tedeschi, il 13% slovacchi, il 4% serbo-croati ed il 4% altri gruppi etnici.

Dal momento della formazione della doppia monarchia dell'Austria-Ungheria nel 1867 sotto il sovrano asburgico Francesco Giuseppe, i contadini Svevi del Banato avevano goduto di un periodo di prosperità economica dovuta alla fiorente economia agricola della regione. In questo momento, la maggior parte degli Svevi non era politicamente consapevole ed erano orgogliosi dei loro figli, che si erano trasferiti in aree urbane ed avevano trovato il successo attraverso la magiarizzazione.

La proprietà terriera era necessaria per fare una buona vita in agricoltura, ed gli Svevi praticavano l’usanza dell'eredità conosciuta come "Anerberecht", in cui le aziende ed i terreni venivano ereditati dal primogenito, mantenendo le dimensioni delle aziende grandi e intatte.

Gli altri figli erano costretti a guadagnarsi da vivere come lavoratori agricoli senza terra, o in altre professioni. Questa usanza era diversa dalla pratica Magiara di dividere i terreni agricoli tra tutti i figli, che portava a sempre più piccoli appezzamenti, per ogni generazione successiva.


un passaporto per l'Argentina

Vasti tratti di terreni in Ungheria erano ancora detenuti dalla classe alta e dalla Chiesa cattolica romana, lasciando ben pochi terreni agricoli per la vendita, a prezzi molto elevati.

Per quanto la popolazione continuava a crescere, la mancanza di terreni disponibili alla fine portò alla larga emigrazione, soprattutto verso gli Stati Uniti e in Canada, ma anche ad altri paesi. Tra il 1899 e il 1911, oltre 197.000 Svevi lasciarono l'Ungheria. Per molti l'obiettivo era quello di guadagnare abbastanza soldi per tornare in Ungheria e acquistare la terra, e alcuni ci riuscirono, ma la maggior parte rimasero nei loro nuovi Paesi.


uno "Svevo" in uniforme
da Ussaro dell'esercito
Austro-Ungarico

Altri fattori contribuirono all'emigrazione dall'Ungheria. In America, l'industria era in rapida espansione e nascevano nuove linee di navi a vapore. Il servizio militare obbligatorio fece si che alcuni giovani emigrassero.

Secondo la legge parlamentare, il servizio militare iniziava quando un uomo raggiungeva l'età di 21 anni e, dopo tre anni di servizio attivo, gli uomini venivano trasferiti alla "riserva", da dove avrebbero potuto essere richiamati fino all'età di 43 anni.

Gli altri erano stanchi della pesante tassazione che aveva portato in condizioni di povertà e disuguaglianza la classe contadina. L’emigrazione continuò negli anni immediatamente successivi alla prima guerra mondiale.

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