Prima della seconda guerra mondiale, erano circa 1,5 milioni di Svevi del Danubio
che vivevano in Ungheria, Romania e Jugoslavia. Il risultato dei morti per la
guerra, per le espulsioni, le morti nei campi di lavoro e di concentramento e
l’emigrazione ha ridotto di due terzi tale cifra. Nel 1983, solo 550.000
Svevi erano rimsti (270.000 in Ungheria, 250.000 in Romania, e 30.000 in
Jugoslavia). Circa un milione di profughi andarono in Germania e in Austria
e, di questi, circa 250.000 poi emigrarono negli Stati Uniti, in Canada,
Australia, Francia, Argentina, Brasile e Venezuela. L’emigrazione continuò
in particolare dalla Romania, anche se era difficile ottenere il permesso da
parte del governo.
Dei circa 750.000 tedeschi etnici che un tempo vivevano in Romania, ne rimangono oggi meno di 75.000. Solo nelle città grandemente popolate funziona una vita culturale tedesca. Esiste ancora il Deutsche Allgemeine Zeitung (una rivista settimanale) ed il Teatro Statale Tedesco di Timisoara (Deutsches Staatstheater Temeswar), sovvenzionato dal governo rumeno, produce permanentemente rappresentazioni teatrali.
A Timisoara e ad Arad ci
sono scuole primarie e secondarie di lingua tedesca, frequentate per lo più
da studenti rumeni. I tedeschi etnici (tra cui gli Svevi del Banato) in
Romania sono rappresentati in politica dal DFDR o “Demokratisches Forum der
Deutschen in Rumänien” (Forum Democratico di tedeschi in Romania).
Il Censimento serbo del 2002 registra 3.901 Svevi del Danubio in
Serbia, di cui 3.154 nella provincia della Vojvodina. Nel dicembre 2007, a
Novi Sad, hanno costituito il Consiglio della loro minoranza etnica. Il
presidente, Andreas Bürgermayer, ha dichiarato che il Consiglio si
concentrerà sulla restituzione delle proprietà, e la marcatura delle fosse
comuni e dei campi. Egli ha stimato il numero totale dei restanti Svevi del
Danubio in Serbia intorno a 5.000-8.000.
In Ungheria rimangono meno di 62.000 Svevi del Danubio, ma hanno
rappresentanza politica. L’esplusione della minoranza tedesca dall'Ungheria
ebbe luogo solo tra il 1945 e il 1948.
Gli Svevi emigrati in Germania ed in Austria, sono generalmente ben integrati nella società in cui vivono. Essi mantengono contatti con le organizzazioni culturali (Landsmannschaften). A Vienna e nella Germania meridionale, dove la maggior parte degli Svevi ora vivono, mantengono i loro costumi e dialetti ed offrono sostegno a coloro che sono rimasti in Romania.
Gli eventi che hanno costretto gli Svevi ad abbandonare la loro patria innescò una maggiore consapevolezza della loro unica identità etnica. In Austria, esiste ora in Museo degli Svevi del Danubio, gli archivi degli Svevi del Danubio e la “Haus der Donauschwaben” a Salisburgo.
In Germania,
in molte città sono attive organizzazioni degli Svevi del Danubio, e
giornali Svevi e altre pubblicazioni speciali. A Sindelfingen la “Haus der
Donauschwaben” organizza esposizioni culturali e un archivio di ricerca. C’è
anche una associazione genealogica che è totalmente dedicata alla ricerca
genealogica sulle famiglie Sveve del Danubio.
Club etnici esistono anche in Australia, Sud America, Stati Uniti e in Canada. Molti dei club sponsorizzano eventi speciali per commemorare la loro storia culturale. Negli Stati Uniti fu fondata nel 1956 l’Associazione nazionale degli Svevi del Danubio negli USA, ed ha la sua base a Milwaukee, nel Wisconsin.
Il risultato finale della emigrazione degli Svevi Danubio dal’Ungheria, dalla Romania e dalla Jugoslavia è stato la scomparsa della loro influenza culturale nella regione. Quei tedeschi che sono rimasti in Jugoslavia sono “invisibili”, anche se il passato è ancora evidente nel aspetto architettonico dei villaggi. Le rimanenti popolazioni tedesche in Ungheria e Romania sono troppo piccole per avere un impatto culturale.
Anche se gli emigrati continuano a conservare i ricordi del loro patrimonio
culturale, la conoscenza di prima mano delle tradizioni scomparirà. Il
cambiamento è inevitabile in tutte le società ed è una fortuna che così
tante associazioni siano state fondate in così tanti paesi per preservare la
storia degli Svevi del Danubio.